Palazzi & potere

Rai,Anzaldi:“Rischio risarcimenti per docufilm Mafia Capitale: Il Cda che fa?"

Dichiarazione del deputato Pd Michele Anzaldi ad Affaritaliani

“Il consigliere Rai Diaconale ha parlato del rischio di gigantesche richieste di risarcimento per la messa in onda della trasmissione ‘I mille giorni di Mafia capitale’, su Raitre. Se la Rai rischia di subire danni così ingenti, perché il Cda non affronta subito la questione? Perché Diaconale non chiede una calendarizzazione immediata al prossimo ordine del giorno?”. E’ quanto dichiara il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai. 

“La trasmissione ‘I mille giorni di Mafia capitale’ – prosegue Anzaldi – in onda ogni giovedì su Raitre con docufiction e dibattito a seguire, alimenta alcune domande, alle quali sarebbe il caso che la presidente e il direttore generale Rai rispondessero. Innanzitutto: perché la produzione è affidata alla società esterna Magnolia? La Rai, che conta centinaia di giornalisti, bravi cronisti di giudiziaria e ore di trasmissioni dedicate alla questione Mafia Capitale, non era in grado di produrre internamente un documentario su questo? Ancora: che senso ha pagare a una società esterna un prodotto realizzato con materiali della Procura e della polizia giudiziaria? Per realizzare il documentario, infatti, vengono utilizzati materiali di indagine dei carabinieri (intercettazioni, pedinamenti, riprese di appostamenti): la Rai non poteva chiederli direttamente? Non era in grado di procurarseli senza l’intermediazione di Magnolia? E la società esterna quanto ha incassato per realizzare un prodotto costituito principalmente da materiali processuali? Perché insieme a Magnolia è stata coinvolta Rai Fiction, che non è una struttura giornalistica, e non è stata coinvolta alcuna testata giornalistica del servizio pubblico?”. 

“Se la Rai non risponderà a breve a questi interrogativi – prosegue Anzaldi – dovrò presentare un’interrogazione scritta in Vigilanza. Ma non ci sono solo le questioni inerenti la produzione ad alimentare interrogativi. Viene anche da chiedersi: perché parlare nel titolo di ‘Mafia capitale’ quando la magistratura giudicante ha decretato che non c’era alcuna aggravante o associazione mafiosa? Non è un grave errore giornalistico e di deontologia? Così come la scelta di dedicare un approfondimento con contenuti prettamente di indagine ad un processo che ancora è ben lontano dal concludersi. Non ci sono ancora sentenze passate in giudicato, non ci sono condannati in via definitiva, eppure la Rai dovendo scegliere tra le tante questioni di attualità che ci sono ha deciso di dedicare una serie di prime serate proprio a questo processo: che valutazione editoriale c’è dietro una scelta del genere?”.