Referendum, Ruocco ad Affari: "Occhio ai brogli per il voto all'estero"
"Se Renzi perde si deve dimettere e il Capo dello Stato tracciare le via..."
Parla Carla Ruocco, Deputata di spicco del M5Stelle, prima componente del direttorio grillino.
Trump cambierà davvero la politica americana? O alla fine sarà come tutti gli altri?
"Trump rappresenta l’economia manifatturiera americana. Per questo ha vinto. Non a caso uno Stato chiave per la sua vittoria è stata proprio la Pennsylvania, un tempo patria dell’industria del carbone e dell’acciaio. I democratici ed in particolare la Clinton non hanno saputo intercettare il malcontento della cosiddetta middle class che vede da troppo tempo invariato il proprio potere d’acquisto se non indebolito da provvedimenti come l’Obamacare, cioè la riforma sanitaria voluta dal Presidente Obama che ha incrementato i costi delle assicurazioni sanitarie in un paese dove la sanità pubblica non esiste. L’economia manifatturiera, lo sappiamo, punta, diversamente dalla finanza, tutto su un dollaro debole a cui Trump non disdegna di aggiungere un po’ di protezionismo. In questo contesto la strategia di rialzo di interesse prevista fino a prima delle elezioni dalla Fed potrebbe anche essere rallentata dato che si sa che alzare i tassi rivaluta il cambio. A questo si aggiunge che il neo presidente ha le sue eccentricità e di sicuro non rinuncerà a lasciare il segno nella politica economica del Paese anche se per farlo si dovrà interferire con l’indipendenza della Fed. Difficile quindi dire che sarà come tutti gli altri".
Quali ripercussioni potrebbero esserci per l'Italia anche in vista del referendum?
"Il nostro è un sistema sociale fragile dove i comportamenti controintuitivi non vengono sempre tenuti in debita considerazione. Le elezioni americane, complice la rete e i media, sono oramai un fattore informativo che orienta i comportamenti dei cittadini soprattutto tenuto conto che la società soffre oramai di fenomeni che la scienza chiama di semplificazione eccessiva e cioè di valutazioni prese sulla base di slogan e ragionamenti semplicistici. Difficile quindi dire se l’effetto Trump muoverà ad un rafforzamento di questo pseudo-cambiamento voluto da Renzi e rappresentato dal SI oppure spingerà i votanti verso la ragionevolezza di evitare altri pasticci, rappresentato dal NO".
E per l'Europa a suo avviso ci saranno novità, nuovi approcci e cambiamenti di politica internazionale?
"Trump lo ha detto in campagna elettorale che si concentrerà sul suo Paese, spesso invocando anche il patriottismo; non è quindi un mistero che la sua attenzione sull’Europa e sulla tenuta dell’euro non saranno al centro dei suoi pensieri. Poi, come ho già detto, non è da escludersi un po’ di protezionismo ed un cambio di passo della politica monetaria e di quella fiscale. Spingere il prodotto interno lordo ad ogni costo e ridurre la pressione fiscale facendo deficit, debito e inquinando un po’ di più non saranno un gran problema. D’altronde nonostante il 2016 sia stato l’anno più caldo del Pianeta Trump disprezza apertamente l’ipotesi che la colpa sia dei gas serra. Per il resto un dialogo con la Russia, con la fine della disastrose sanzioni, tornerebbe utile anche all'Italia".
Veniamo al referendum; come sta andando la campagna 5Stelle?
"Benissimo. Più che campagna è un contatto continuo con il popolo. Siamo sempre in mezzo ai cittadini per parlare non solo di referendum, ma di tutti i problemi che ci sono nel nostro Paese. I tour che sta portando avanti il Movimento 5 stelle sia sui treni che in Europa hanno sicuramente l'obiettivo di far capire che questa riforma non comporta un cambiamento ma un peggioramento. Un peggioramento che toglie diritti ai cittadini. Continueremo a dare il massimo".
Che ne pensi del timore dei brogli, soprattutto sul voto estero? Cosa devono fare le istituzioni italiane in primis per evitare che si ripetano episodi già accaduti negli anni passati?
"Sul rischio brogli voti all'estero i timori sono fondati. Nel 2013, dopo le politiche, l'ambasciatrice Cristina Ravaglia aveva denunciato sia al Colle che al ministero della Difesa un sistema inadeguato che inficiava la regolarità dei voti e non garantiva la libertà e la segretezza. Ad oggi questa denuncia è stata totalmente ignorata dal Governo e il M5S ha presentato un'interrogazione per il ministero. Ci devono dire quali siano state le misure e gli strumenti messi a disposizione delle sedi estere per garantire il voto del 4 dicembre. Nel frattempo invitiamo tutti gli italiani all'estero a tenere gli occhi aperti e a denunciare qualsiasi irregolarità o anomalia che dovessero riscontrare".
Un giudizio sui trenta mesi del governo Renzi; dovrebbe dimettersi dopo la vittoria del No? I grillini che faranno? Cambiare la legge elettorale e poi al voto il prima possibile?
"La vittoria del No rappresenterebbe una chiara bocciatura per le politiche del governo, sin qui fallimentari. E coerenza vuole che Renzi dovrebbe dimettersi. A quel punto sarà il capo dello Stato a tracciare la via. Ma stavolta si deve passare da nuove elezioni e non dall'ennesimo governo tecnico. Se necessario si cambia la legge elettorale in poche sedute, tra l'altro il M5S ha già pronta la propria proposta di legge (il democratellum) che potrebbe essere approvata. Ma il voto questa volta sarebbe inevitabile. Gli italiani vogliono finalmente decidere".