Sara Manfuso va giù duro. Attacco spietato alla Raggi
Sara Manfuso: il Diavolo veste Prada e non solo
Virginia, esponente di un movimento che definisce se stesso popolare ma che finisce per essere populista e che per congiunture a lei favorevoli (e per noi disastrose) si ritrova a essere Sindaca di Roma, derubrica la presenza di migliaia di cittadini in piazza - che hanno un messaggio da recapitarle - al passatempo da weekend di qualche rivoluzionario da salotto che eccezionalmente prende la borsetta griffata e il barboncino per fare una passeggiatina dinanzi al Campidoglio, magari con bisognino annesso.
Questa sciagurata presa di distanza dalla piazza da parte della Sindaca cela diversi errori. Primo fra tutti, il fatto che chi amministra debba metterci “sempre e comunque” la faccia nel dare una risposta a chi democraticamente si riunisce, e in questo caso alleati di governo e opposizione si sono ragionevolmente ritrovati per difendere le stesse ragioni.
In secondo luogo, ma potrebbe fare tranquillamente un ex aequo con il primo, utilizzare consapevolmente il linguaggio che, come è noto, non è mai culturalmente “innoncente”.
Quando formuliamo una frase, in realtà, stiamo restituendo una precisa visione del mondo.
E qui arrivo al punto che mi sta particolarmente a cuore, perché sono una donna a cui le borse costose piacciono. E pure parecchio. Mi venga a spiegare, la cara Virginia, quale nesso esiste tra una Vuitton e la forza di un’idea.
Il valore del pensiero non può essere commensurato al prezzo di un oggetto.
La Sindaca di Roma che, calcando il Red Carpet del Festival del Cinema, viene confusa con Penelope Cruz complice, naturalmente, l’abito hollywoodiano non può essere criticata per questo. Non ci arrabbiamo con lei perché non ha scelto, in linea con i dettami francescani del Papa, il saio. È libera di indossare cosa diavolo vuole perché a noi, quei comuni cittadini che dovrebbe rappresentare, interessa il suo modo di amministrare la città così come a lei dovrebbe interessare il disagio in cui versa Roma. E poi, se posso sommessamente dire una cosa a Virginia: i veri snob, sono quelli che vanno oltre la griffe, e si confondono nel mondo utilizzando con nonchalance un vecchio gilet usurato, o un calzino bucato.
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