Shalabayeva: Ablyazov, Roma pedina del regime kazako - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Shalabayeva: Ablyazov, Roma pedina del regime kazako

'Nazarbaiev chiese aiuto per favorire l'espulsione dall'Italia di mia moglie e mia figlia'


"Penso sia giusto attendere che il tribunale concluda il suo lavoro, ma spero che le indagini accertino l'identita' dei mandanti, non solo degli esecutori. Il Kazakistan riusci' a mobilitare uomini potenti in Italia". E' un passaggio del colloquio con il Corriere della Sera di Mukhtar Ablyazov, il banchiere e dissidente kazako, marito di Alma Shalabayeva che nel maggio 2013 insieme alla figlia Alua venne prelevata dalla polizia italiana ed espulsa verso il Kazakistan. Un episodio per il quale presso il tribunale di Perugia 7 poliziotti, un giudice di pace e 3 diplomatici del Kazakistan devono rispondere di sequestro di persona e altri reati. "So di certo", dice Ablyazov, "che ci sono importanti politici italiani che hanno interessi economici personali con il regime kazako. Conosco bene come funziona la macchina corruttiva in Kazakistan". "Il governo italiano (allora era premier Enrico Letta e ministro dell'Interno Angelino Alfano, ndr) e' certamente colpevole ma occorre capire chi ha dato materialmente l'ordine di consegnare mia moglie e mia figlia al Kazakistan. Io non so se sia stato il ministro Alfano ma so che lui si e' fatto strumento del governo di Nazarbaiev", sottolinea il dissidente. "Eni, Shell, Chevron, Mobil e le compagnie cinesi hanno grandi progetti di estrazione ma non sono affari trasparenti, vengono esentate dal pagare tasse e nessuno ha mai visto i loro contratti, ne' puo' dire quanto estraggano e quanto ricavino. Questo puo' avvenire senza dare qualcosa in cambio al presidente?". "Non ne ho le prove", dice Ablyazov, "ma so come lavora Nazarbaiev, e sono sicuro che chiese aiuto all'Eni per favorire l'espulsione dall'Italia di mia moglie e mia figlia".