Tim: De Puyfontaine, con Vivendi (e Mediaset) il polo europeo dei media
Tim: ma solo dopo il voto, il 6 marzo, sapremo la verità
"Vivendi ha investito oltre 4 miliardi di euro in Tim e confermo che lo rifaremmo. Diventandone il maggiore azionista, abbiamo apportato una visione industriale a lungo termine per affrontare la sfida della convergenza. Il ceo di Tim Amos Genish e il suo team stanno facendo un grande lavoro, che prendera' forma con il piano strategico che sara' discusso al board del 6 marzo. Il turnaround di Tim e' gia' percepibile, siamo molto fiduciosi per il futuro". Lo afferma Arnaude De Puyfontaine, Ceo di Vivendi e presidente di Tim, in un'intervista al Corriere della Sera. In merito al consolidamento dell'industria europea, "il panorama dei contenuti e della distribuzione si sta profondamente trasformando, costringendo i vari attori a pensare nuove modalita' di cooperazione per valorizzare meglio le proprie risorse. Vivendi fara' la sua parte in questo movimento di convergenza tra contenuti e piattaforme", dice De Puyfontaine. "Le prime 15 capitalizzazioni di mercato nel settore dei media sono nelle mani di player americani o asiatici. C'e' spazio per un'alternativa europea", prosegue. "L'intero progetto di Vivendi si basa sulla costruzione di un potente gruppo con un'offerta originale di contenuti europei con un forte potenziale internazionale. Vivendi puo' contare su una solida situazione finanziaria e su un azionista industriale di riferimento, il gruppo Bollore', che gli offre stabilita' e una visione a lungo termine. Ci stiamo concentrando su una crescita organica e nuove opportunita'". In merito alla separazione della rete, "c'e' una proposta molto seria frutto di un approfondito lavoro del management Tim, che verra' valutato dal consiglio del 6 marzo", commenta De Puyfontaine.