Palazzi & potere

Toh, chi si rivede! Matteo non dimentica gli amici (quelli veri)

Il generale Adinolfi in Fincantieri e altre nomine renziane in arrivo.

Entro dieci giorni la Cassa Depositi e Prestiti deve depositare le liste per il nuovo consiglio d' amministrazione della Fincantieri, quotata in Borsa ma controllata dalla banca pubblica. Il premier Matteo Renzi , che nel luglio scorso ha scelto Claudio Costamagna per la presidenza di Cdp, gli ha mandato una richiesta inequivocabile. Per la presidenza di Fincantieri il suo preferito è l' amico Michele Adinolfi , ex numero due della Guardia di Finanza. C' era un tempo in cui le poltrone pubbliche si lottizzavano tra partiti, correnti e sottocorrenti. Con Renzi avviene un' inedita autolottizzazione, con le poltrone distribuite tra gli amici secondo canoni che appaiono più sentimentali che manageriali..

L' abitudine di Renzi di mettere bocca su nomine che non rientrano nella sua competenza istituzionale crea su qualsiasi partita l' aspettativa di un intervento dirimente da palazzo Chigi, in stile primissima Repubblica. Ciò rende assai complessa questa stagione di assemblee di bilancio.

La partita più grossa è direttamente sulla scrivania del premier e riguarda Finmeccanica. L' amministratore delegato Mauro Moretti , scelto due anni fa da Renzi, è considerato il candidato più adatto a prendere il posto di Federica Guidi al ministero dello Sviluppo Economico. Già nel 2014, quando nacque il governo Renzi, la sua nomina a ministro fu fermata dall' allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano proprio per tenerlo pronto per Finmeccanica. Ma adesso Renzi pensa di risolvere due problemi in un colpo solo, visto che i risultati di Moretti in Finmeccanica non lo esaltano, nonostante lo strepitoso recupero di redditività e la drastica riduzione del debito.

Qualcuno, scrive meletti sul fatto, ha fatto notare a Renzi la fatica di Finmeccanica a prendere ordini sul mercato mondiale delle armi e delle tecnologie avanzate. Moretti dice che preferisce prendere solo ordini sicuramente redditizi, ma con un portafoglio di commesse pluriennali in contrazione un gruppo come Finmeccanica rischia di andare in crisi in un paio d' anni o peggio di essere rapidamente sbranato e comprato a pezzi dai concorrenti. Una prospettiva che la retorica renziana del "ruolo che compete all' Italia" non ammette.