Palazzi & potere
Trump: Varetto, stampa non ha saputo guardare a società
A giudizio di Varetto, poi, l'endorsement delle star di Hollywood per la Clinton ha finito con l'avere l'effetto opposto: "Alla gente ha dato fastidio sentire pontificare attori e attrici da milioni di dollari", e "la frattura che non e' stata vista e non e' stata capita e' anche nei confronti dell'elettorato culturale ed artistico di quel Paese. I grandi giornali dovevano capire a chi stava parlando Trump, per questo noi siamo andati 'nell'altra' America". Si e' quindi determinato un "blocco elettorale sempre piu' grosso che non vota 'per qualcuno' ma 'contro qualcuno'", e la differenza e' sostanziale, perche' significa rompere con l'elite. "La crisi delle democrazie occidentali passa per la semplificazione dei mercati. Quella velocita' diventa incompatibile con la capacita' del 'fact checking', salta l'arte della discussione, del confronto e della persuasione. Non c'e' discussione nel merito perche' il messaggio viene veicolato con estrema velocita'". Sky Tg24 ha scelto la strada di "non dare nulla per scontato, e cosi' e' stato nei risultati", in piu' - aggiunge Varetto - c'e' da considerare che il vantaggio della Clinton "era nel margine di errore statistico", come dire che non era un vantaggio tale da azzerare il rischio rovesciamento. E invece e' accaduto che "lei e' stata sopravvalutata e lui sottovalutato". La conclusione e' che la stampa deve sempre "andare oltre a una vulgata dominante, o finisce che se ci parliamo tra di noi il risultato e' questo...".