Palazzi & potere

Trump: Varetto, stampa non ha saputo guardare a società

Chi in Italia non e' rimasto affatto sorpreso dall'esito della corsa per la Casa Bianca e' Sarah Varetto, direttore di Sky Tg24: "La grande stampa Usa, l'establishment, gli analisti, gli specialisti erano per la Clinton e questo la dice lunga su una profonda crisi nella capacita' di capire cosa stia accadendo. E' avvenuto per la Brexit, la debacle dei sondaggi si e' ripetuta e noi ormai da tempo non prendiamo piu' gli exit poll perche' i modelli non sono adeguati per cogliere quello che avviene nelle democrazie occidentali". Per Varetto, scrive l'Agi, l'errore della grande stampa e' stato quello di non saper guardare "nella classe media impoverita dalla globalizzazione e che si trovava e si trova a far sentire la propria voce come mai prima d'ora". In sostanza "si e' rotto un contratto sociale tra l'eletto che governa l'America e chi vota". La direttrice del canale all news di Sky sottolinea la scelta editoriale fatta in questa circostanza: "Abbiamo deciso di fare negli ultimi tempi della campagna elettorale di Trump e Clinton di fare un viaggio nell'America profonda che di solito non si vede e dove invece c'e' il grosso dell'elettorato, un viaggio nell'America rurale che poi ha votato per Trump. La grande stampa non ha capito quanto era forte l'onda, quanta voglia di alzare la voce aveva quella parte americana delusa e che anche in Europa e' avvenuto in qualche occasione, penso alla Francia, alla Gran Bretagna". Probabilmente anche per l'Italia con il Movimento Cinquestelle?, ma alla domanda non risponde.
 

A giudizio di Varetto, poi, l'endorsement delle star di Hollywood per la Clinton ha finito con l'avere l'effetto opposto: "Alla gente ha dato fastidio sentire pontificare attori e attrici da milioni di dollari", e "la frattura che non e' stata vista e non e' stata capita e' anche nei confronti dell'elettorato culturale ed artistico di quel Paese. I grandi giornali dovevano capire a chi stava parlando Trump, per questo noi siamo andati 'nell'altra' America". Si e' quindi determinato un "blocco elettorale sempre piu' grosso che non vota 'per qualcuno' ma 'contro qualcuno'", e la differenza e' sostanziale, perche' significa rompere con l'elite. "La crisi delle democrazie occidentali passa per la semplificazione dei mercati. Quella velocita' diventa incompatibile con la capacita' del 'fact checking', salta l'arte della discussione, del confronto e della persuasione. Non c'e' discussione nel merito perche' il messaggio viene veicolato con estrema velocita'". Sky Tg24 ha scelto la strada di "non dare nulla per scontato, e cosi' e' stato nei risultati", in piu' - aggiunge Varetto - c'e' da considerare che il vantaggio della Clinton "era nel margine di errore statistico", come dire che non era un vantaggio tale da azzerare il rischio rovesciamento. E invece e' accaduto che "lei e' stata sopravvalutata e lui sottovalutato". La conclusione e' che la stampa deve sempre "andare oltre a una vulgata dominante, o finisce che se ci parliamo tra di noi il risultato e' questo...".