Palazzi & potere

Un asse contro la Germania: il piano di Draghi e Macron

Un asse contro la Germania: il piano di Draghi e Macron

Il “congelamento” di AstraZeneca durerà fino al 18 marzo. Giusto il tempo necessario per consentire all’Ema di fare tutti gli approfondimenti del caso e mettere a tacere, una volta per tutte, le indiscrezioni sulla presunta pericolosità del vaccino realizzato dall’azienda anglo-svedese. Dopo di che, a meno di clamorosi colpi di scena, la campagna vaccinale ripartirà a pieno regime (si fa per dire, vista la carenza di dosi). Anche in quei Paesi che, nei giorni scorsi, avevano bloccato l’AZD1222.

Mario Draghi chiama, Emmanuel Macron risponde (https://it.insideover.com/politica/caso-astrazeneca-ecco-lasse-draghi-macron-merkel-sempre-piu-isolata.html?utm_source=ilGiornale&utm_medium=article&utm_campaign=article_redirect). La linea è la stessa, la strategia da seguire pure. L’obiettivo, condiviso dai due leader europei, è quello di neutralizzare il pericoloso tam tam mediatico venutosi a creare su AstraZeneca. Anche perché, a causa delle mille polemiche che hanno travolto il vaccino inglese, sono andate in fumo circa 200 mila vaccinazioni in due settimane. E chissà quante altre subiranno la stessa sorte, per via di una psicosi irrazionale ormai ben radicata nell’inconscio delle persone. La telefonata Draghi-Macron, oltre al mero aspetto gestionale, nasconde però un altro significato. È un significato prettamente politico, e coincide con l’apparente volontà dei due leader di creare un solido asse Parigi-Roma in chiave anti tedesca.