Palazzi & potere
Unicost voterà Greco a Milano, ma in cambio vuole Amato a Bologna
Unicost voterà Greco a Milano, ma solo se il suo capocorrente Giuseppe Amato sarà eletto procuratore a Bologna. Ma oggi il renzianissimo foglio, in tema di giustizia, se la prende anche con il direttore di repubblica calabresi e con Travaglio.
Manovre al Csm, trattative, negoziati, allusioni, scambi (che poco hanno a che vedere con il merito o la competenza) sulla nomina del procuratore della Repubblica di Milano. E i giochi, salvo sorprese, sembrano fatti. Unicost, un tempo correntona del centro ma oggi poco più o poco meno di una lobby di potere interna alla magistratura organizzata, il 14 aprile è riuscita con una manovra stigmatizzata anche dall' interno del mondo delle toghe, astenendosi cioè dall' esprimere una preferenza nella quinta commissione del Csm, a far pesare ovvero a mettere sostanzialmente all' asta il suo voto finale, in plenum, per la procura di Milano. Chi offre di più? A quanto pare Unicost astenendosi tiene sotto controllo Area, corrente un tempo di sinistra e oggi (come Unicost) poco più o poco meno di una lobby di potere slegata da programmi seri e da coerenti indirizzi di cultura giuridica. Perché in ballo scrive il foglio, oltre Milano, ci sono anche l' ambita procura di Bologna (Catania è di fatto già assegnata al reggente Carmelo Zuccaro) e la procura generale di Firenze e su questi due uffici si è concentrata la partita di Unicost. In particolare su Bologna. E qui vale la pena di ricordare la meccanica spartitoria, che fa a pugni con la propagandata meritocrazia. E la regola vale per tutti gli incarichi direttivi nella magistratura, persino per un remoto tribunale di provincia, e si è fatta ancora più autoreferenziale da quando mesi fa il Csm ha approvato il nuovo "testo unico" sulla dirigenza strumento strategico per costruire apparenti motivazioni alle decisioni puramente e sostanzialmente discrezionali.