Politica
Paolo Guzzanti la dice tutta sul razzismo alla rovescia
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Il giornalista ieri sera, 14 dicembre, ha fatto un'analisi lucida dei fatti che riguardano la vicenda Soumahoro
Paolo Guzzanti la dice tutta sul razzismo alla rovescia
Paolo Guzzanti è un giornalista intelligente, chiaro e ficcante e ieri sera al Tg4 ha fatto un’analisi lucida e impietosa sul caso Soumahoro. Riavvolgiamo il nastro. Finalmente la moglie del deputato, Liliane Murekatete, è stata indagata dalla Procura di Latina per i noti fatti relativi alle cooperative Karibu e Aid. Con lei è indagata pure la suocera Marie Terese Mukamitsindo e altre quattro persone. Lei si dichiara –come da prassi- innocente e così il marito Abubakar Soumahoro: "Ribadendo la mia totale estraneità ai fatti contestati sull'indagine della Coop. Karibù e del Consorzio Aid, di cui, come più volte affermato, non ero a conoscenza, nel prosieguo delle indagini, sempre più alla luce del sole, continuerò a impegnarmi nella mia attività politico-parlamentare sui temi che hanno da sempre caratterizzato il mio impegno".
Sarebbe bello che Soumahoro compisse allora un bell’atto dimostrativo come quando è entrato con gli stivaloni lordi di fango in Parlamento (tra l’altro mica pulisce lui) e cioè si dimettesse. Sarebbe bello che Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni spingessero perché lo facesse. Ma finora niente. Soumahoro si è abbarbicato nella sua villetta a Casalpalocco e ignora i giornalisti. Guzzanti ha fatto notare che in questa vicenda, come in altre, si fa un utilizzo strumentale del termine “razzismo”.
Le Soumahoro non sono indagate perché “nere” e Abubakar non è al centro di una campagna mediatica perché “nero”, come qualche giornalista si ostina a dire, e facciamo solo i nomi di Paolo Mieli e Piero Sansonetti. Il colore della pelle qui non c’entra assolutamente nulla. E lo prova il fatto è che –ad esempio- nello scandalo delle mazzette di Bruxelles c’è la stessa ostinazione e ricerca della verità, eppure Eva Kaili, che si è recentemente paragonata in un delirio di onnipotenza a Ifigenia, è bionda che più bionda non si può e Antonio Panzeri sfoggia un bianco sgargiante che manco BioPresto.