Politica

Paolo Guzzanti la dice tutta sul razzismo alla rovescia

Di Giuseppe Vatinno

Il giornalista ieri sera, 14 dicembre, ha fatto un'analisi lucida dei fatti che riguardano la vicenda Soumahoro

E questo non ha certo spinto i giornalisti ad essere più indulgenti. Il presunto razzismo è quindi una comoda scappatoia per chi si vuole trarsi rapidamente d’impiccio. Il razzismo, a ben guardare, non è nei giornalisti e nell’opinione pubblica ma è proprio in quei politici e in quei giornalisti che hanno utilizzato il colore della pelle dei Soumahoro per riciclarsi la coscienza e acquisire una sorta di presunta immunità a vita, per il solo fatto di aver coinvolto persone di colore, questa la tesi di Guzzanti, peraltro perfettamente condivisibile.

Si tratta di una sorta non di greenwashing ma di blackwashing che sta compiendo l’intero Occidente. Si è pensato per troppo tempo che bastava che ci fosse una persona di colore per ottenere una sorta di impunità, come le aziende utilizzano il concetto dell’ecologia per coprire le proprie magagne di inquinamento. Occorre fare quindi molta attenzione anche a chi supporta questa visione perché il sospetto che si tratti di “professionisti dell’anti-razzismo”, come avrebbe detto Leonardo Sciascia, è alto.