Politica
Papa Francesco morto, chi è in pole position per sostituire Bergoglio. I nomi del possibile nuovo Pontefice
Francesco lascia una Chiesa più aperta, più inclusiva

Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, Jorge Mario Bergoglio era figlio di emigranti italiani
La notizia della morte di Papa Francesco ha scosso il mondo intero. Jorge Mario Bergoglio, il primo papa proveniente dalle Americhe e il primo gesuita a salire al soglio pontificio, ha rappresentato negli ultimi anni una guida spirituale amata in tutto il mondo, molto al di là del perimetro dei credenti in senso stretto, e lascia un'impronta indelebile nella storia della Chiesa cattolica.
Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, Jorge Mario Bergoglio era figlio di emigranti italiani. Prima di entrare in seminario, ha studiato chimica e ha lavorato come tecnico di laboratorio. Ordinato sacerdote nel 1969, ha vissuto in prima persona i difficili anni della dittatura militare in Argentina, distinguendosi per il suo impegno a favore dei poveri e degli emarginati.
Eletto papa il 13 marzo 2013, Francesco ha subito conquistato i cuori con la sua semplicità e umiltà. A cominciare dalla scelta del nome Francesco in onore di San Francesco d'Assisi, simbolo universalmente ammirato di povertà e di amore per il creato. Durante il suo pontificato, ha promosso una "Chiesa in uscita", vicina ai poveri e aperta al dialogo con tutte le culture e religioni.
Coerentemente con questa sua visione, Papa Francesco ha portato avanti una serie di riforme significative del governo della Chiesa. Ha lavorato per una maggiore trasparenza finanziaria in Vaticano e ha affrontato con decisione la questione degli abusi sessuali nella Chiesa. Ha anche promosso l'ecologia integrale, come evidenziato nell'enciclica "Laudato si'", e ha sostenuto i diritti dei migranti e dei rifugiati. In generale, Papa Francesco ha rappresentato una sorta di “rottura dolce” con i suoi predecessori, sottolineando l'importanza della misericordia, della giustizia sociale e della cura del creato. In questo senso, è stato davvero un Papa di ispirazione francescana.
La coincidenza della morte di Papa Francesco con il giorno del lunedì dell’Angelo può essere vista, simbolicamente, come un segno di speranza e rinascita. Il suo pontificato è stato caratterizzato da un forte messaggio di misericordia, pace e accoglienza, e la sua dipartita in un giorno così significativo sembra davvero richiamare il cuore del suo messaggio: la luce oltre il buio, la speranza oltre la sofferenza.
Con la sua morte, si apre ora la questione della sua successione. Francesco ha nominato molti dei cardinali che parteciperanno al prossimo conclave, influenzando così il profilo del collegio cardinalizio. Tra i papabili successori, si fanno i nomi di alcuni cardinali italiani e di altre figure di spicco provenienti da diverse parti del mondo. Possiamo citare al riguardo Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), noto per il suo impegno sociale e la vicinanza allo spirito di Papa Francesco; e lo stesso Pietro Parolin, Segretario di Stato del Vaticano.
Oppure Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, con una forte esperienza pastorale e una profonda conoscenza delle dinamiche del Medio Oriente. O Jean-Marc Aveline, Arcivescovo di Marsiglia, noto per il suo impegno nel dialogo interreligioso e la promozione della pace. O ancora il filippino Luis Antonio Tagle, ex arcivescovo di Manila e attuale Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, molto vicino allo spirito del Papa appena scomparso. Ma, come quasi sempre accade, anche il prossimo Conclave saprà sorprenderci con una scelta fuori dalle previsioni.
Papa Francesco lascia una Chiesa più aperta, più inclusiva e più attenta ai bisogni degli ultimi. La sua eredità continuerà a influenzare la Chiesa cattolica per molti anni a venire, mentre il mondo attende di vedere chi sarà il prossimo pastore a guidare la comunità dei fedeli, in uno scenario mondiale caratterizzato da guerre e crescenti tensioni e conflitti. Un mondo che ha davvero bisogno di luce e di speranza.
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