Politica
Pd, caos tessere. Orfini: “Non risultano affiliati ai clan tra gli iscritti”
Pd: tessere 'gonfiate' a Napoli, procura aprirà un fascicolo
Pd: tessere 'gonfiate' a Napoli, procura aprirà un fascicolo
Sul caso di tesseramenti sospetti nel Pd a Napoli, la procura partenopea e' pronta ad aprire un fascicolo 'modello 45', ovvero su fatti non costituenti reato. Nelle prossime ore, Emanule Fiano, parlamentare inviato da Roma a Napoli per valutare la situazione dopo alcuni video circolati in rete riferiti a un seggio nel quartiere San Carlo all'Arena, dove si davano i 10 euro per iscriversi al partito, inviera' tutti gli atti alla Procura. Sospetti nei quartieri di Miano, Bagnoli, Capodimonte e anche a Quarto e Castellammare di Stabia
Pd, Orfini: Tessere pagate da altri saranno ritirate, possibili espulsioni
"Non mi risulta". Cosi' Matteo Orfini, presidente del Pd, esclude su Corriere.tv l'ipotesi che tra gli iscritti del circolo napoletano oggetto dello scontro di queste ore vi siano affiliati a clan camorristici. "In quel circolo - aggiunge Orfini - il segretario aveva notato una impennata eccessiva del tesseramento, lo aveva segnalato e si e' intervenuti". "E' evidente che è vietato pagare le tessere, quelle tessere non sono valide e vanno ritirate e la persona coinvolta è stata segnalata alla commissione di garanzia" che, "se ci sono comportamenti non conformi al nostro Statuto ha il potere di prendere qualsiasi potere di interevento, anche all'espulsione, all'esclusione dal Pd". I casi di tesseramento sospetto emersi in queste ore dimostrano che la macchina dei controlli interna al Pd funziona, secondo Matteo Orfini. "Questi casi dimostrano per fortuna che i meccanismi di controllo funzionano, abbiamo casi segnalati anche in Puglia. I casi di cui oggi parliamo sono oggetto di attenzione perché erano stati segnalati dentro al Pd".
Pd: senatori, fare chiarezza con severita' su tessere Napoli
"Apprendiamo dai media in queste ore di vicende preoccupanti che riguardano la vita democratica del Pd a Napoli. Dal tesseramento gonfiato, con file di persone che corrono a iscriversi e il coinvolgimento di persone gia' assurte agli onori della cronaca in occasione delle primarie del 2011, a veri e propri acquisti di ingenti pacchetti di tessere (si parla di diverse migliaia) da parte, a quanto pare, di clan camorristici. Non ci sembra un modo corretto di iniziare il percorso congressuale del Pd. Se le notizie fossero confermate saremmo di fronte all'illegalita' e alla criminalita' organizzata che entrano nei nostri circoli. Per questo, come senatori democratici che fanno anche parte della commissione Antimafia, chiediamo agli organismi dirigenti del Pd di fare con tempestivita' chiarezza su quanto sta avvenendo. Serve la massima severita', anche l'annullamento del tesseramento se necessario, per evitare di trasformare un importante passaggio democratico in un farsa tragica e pericolosa". Lo affermano i senatori democratici, membri della commissione Antimafia, Rosaria Capacchione, Salvatore Tomaselli e Stefano Vaccari
Pd: Di Battista, a Napoli arruolati camorristi clan Contini
"Si e' passati dalle iscrizioni gonfiate all'arruolamento dei camorristi affiliati al clan Contini" e "pensano di salvare la faccia con un finto commissariamento" ma "il Paese l'hanno ormai distrutto". Cosi' il deputato M5s Alessandro Di Battista sulla sua pagina Fb dove riprende un articolo di "Fanpage" sullo scandalo delle tessere Pd. "Nel giorno in cui viene arrestato l'imprenditore Alfredo Romeo, coinvolto nell'inchiesta che vede indagati il sottosegretario Lotti (PD) e il padre di Matteo Renzi, FanPage fa luce sullo scandalo tessere del Partito Democratico. Purtroppo si' e' passati dalle iscrizioni gonfiate all'arruolamento dei camorristi affiliati al clan Contini. Pensate che dal 14 febbraio al 28 febbraio, quindi subito dopo la pseudo-scissione, secondo FanPage, circa 30.000 persone avrebbero preso la tessera del PD, una media di 15.000 a settimana". A Roma, scrive il deputato, "era accaduta la stessa cosa ricordate? Non c'erano camorristi di mezzo, ma c'era Mafia Capitale, c'erano i Buzzi (tesserato PD) e i suoi amici. E poi pensano, sperano, di salvare la faccia con un finto commissariamento, come stanno facendo in queste ore anche a Napoli. Ma il Paese l'hanno ormai distrutto".