Politica
Pd, Zingaretti sotto assedio. Ecco chi è contro il segretario del Pd. I nomi
Pd, contro Zingaretti gli amministratori locali, Base Riformista, Delrio, Orfini. Inside
Nicola Zingaretti ha aperto al congresso del Partito Democratico, che ormai è quasi certo si terrà entro la fine dell'anno. L'ipotesi che il segretario Dem si presenti dimissionario all'assemblea nazionale del 13-14 marzo continua ad aleggiare al Nazareno, anche se l'ipotesi più probabile al momento è che il Governatore del Lazio, insieme al kingmaker Goffredo Bettini, stiano preparando un'assise tematiche per ricostruire il Pd e rilanciarlo dopo lo stravolgimento politico con la nascita del governo guidato da Mario Draghi.
Ma attenzione, all'interno del Pd sta diventando sempre più forte il fronte degli amministratori locali che chiede un vero e proprio cambio di passo e un vero congresso che preveda le primarie e quindi l'elezione del nuovo leader. Le parole del sindaco di Bari, e presidente dell'Anci, Antonio Decaro di oggi ("segretario e partito in mano alle correnti") celano il tentativo di un fronte ampio di sindaci e governatori - tra i quali Stefano Bonaccini, Dario Nardella, Giorgio Gori e, seppur in modo più defilato, Giuseppe Sala - di lanciare una sorta di Opa sulla leadership del Partito Democratico.
L'obiettivo degli amministratori Dem è quello di un congresso (vero e non solo tematico) a giugno o dopo l'estate, probabilmente in ottobre, per tentare una sorta di scalata al principale partito del Centrosinistra. Il candidato naturale contro Zingaretti, o un altro esponente (magari una donna) indicato dal presidente della Regione Lazio e da Bettini, è Bonaccini, che ha creato un caso all'interno del Pd schierandosi con Matteo Salvini sulla riapertura dei ristoranti e dei locali anche la sera, ovviamente dove la situazione della pandemia è sotto controllo. Ma non finisce qui.
Mentre l'area che fa riferimento al ministro della Cultura Dario Franceschini ancora non si esprime e attende di capire l'evoluzione degli eventi, Base Riformista (ovvero gli ex renziani che si riconoscono nel ministro della Difesa Lorenzo Guerini e in Luca Lotti), nel caso di sfida alle primarie tra Bonaccini e Zingaretti (o un esponente indicato dal segretario) molto probabilmente si schiererebbero al fianco del Governatore dell'Emilia Romagna. Con Bonaccini anche il capogruppo alla Camera Graziano Delrio e l'ex presidente Dem Matteo Orfini.
E così anche la strategia di alleanza stabile con i 5 Stelle, che ha preso forma con l'intergruppo a Palazzo Madama tra le forze politiche del Conte II, potrebbe subire ripercussioni. Per non parlare del governo Draghi e dell'atteggiamento del Pd nei confronti dell'esecutivo di "alto profilo". Insomma, al Nazareno sono in arrivo importanti colpi di scena. Questione di settimane. Al massimo di mesi.