Politica
L'ira di un pensionato: "Non voglio la mancia di Renzi"
Non si placa la rabbia dei pensionati per il rimborso del governo (molto parziale) dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il blocco delle rivalutazioni deciso dal governo Monti.
Dopo la lettera di Armano Barni (clicca qui per leggerla), un'altra mail è arrivata alla redazione di Affaritaliani.it.
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Buongiorno,
mi chiamo Andrea Galvani, ho 74 anni e vivo in provincia di Reggio Emilia. Ho letto la lettera del pensionato di Cremona e ho deciso di scrivere anch'io, ringraziando Affaritaliani.it che dà voce alla rabbia dei pensionati (purtroppo quasi sempre inascoltati). Non è possibile che il governo del Pd, solo in teoria di sinistra, insulti in questo modo milioni di persone che negli anni dopo la guerra hanno contribuito a risollevare l'Italia. 1.400 euro al mese nette sono una pensione da ricchi secondo Renzi? Io mantengo mio figlio disoccupato, caro premier. Si vergogni lei e tutto il governo per questa "mancia" che ci ha dato. Una vergogna senza fine. Ne ho parlato con mia moglie e ho deciso che i 404,72 euro netti che Renzi mi ha ridato (rispetto a circa 2.200 euro che avrei dovuto ricevere) li spedisco in una busta a Palazzo Chigi. Renzi ne faccia ciò che vuole. L'elemosina non la voglio. Ho una dignità offesa e derisa da questo premier e da questo governo. Pioveranno centinaia di migliaia di ricorsi, anche il mio. Questa volta non staremo zitti. Andassero a prendere i soldi da Monti e dalla Fornero lacrimuccia facile. Caro Renzi, ti rimando la mancia, fanne ciò che vuoi. Spero che il Pd alle prossime elezioni non prenda nemmeno un voto. Sono disgustato.
Grazie per l'attenzione
Andrea Galvani