Politici espressione dei "stan", nuovo termine per i politici pop - Affaritaliani.it

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Politici espressione dei "stan", nuovo termine per i politici pop

Dom Serafini

I nuovi politici: Donald Trump, Boris Johnson, Rodrigo Duterte (Filippine), Vladimir Putin, Matteo Salvini, Matteo Renzi, Beppe Grillo, Luigino Di Maio, Kevin Rudd (Australia), Jon Gnarr (Reykjavik), Kim Jong-Un (Nord Corea), Volodymir Zelensky (Ucraina). I vecchi politici: Margaret Thatcher, George H. Bush, Mikhail Gorbachev, Sandro Pertini, Aldo Moro, Enrico Berlinguer, Valery Giscard d'Estaing, Helmut Kohl, Golda Meir, Indira Gandhi, Nelson Mandela, Papa Vojtyla, giusto per citarne alcuni.  Senza essere campanilisti, bisogna ammettere che in passato l'Italia ha avuto un bel numero di leader a livello mondiale.

I problemi che sia i nuovi che i vecchi leader devono affrontare, o hanno affrontato, sono sempre gli stessi: conflitti, azioni militari, economia, condizioni sociali, disastri naturali, emergenze varie, scandali... con la differenza che i politici di  ieri erano motivati dall'ideologia, filosofia e valori morali, mentre i politici di oggi sono i prodotti di una cultura popolare modellata dai social media.

In una serie di articoli per il "New York Times" (e poi al programma radiofonico di WNYC), la giornalista Amanda Hess ha spiegato come i politici di oggi siano diventati delle "pop icon" (icone popolari), introducendo nella narrativa un nuovo termine: "stan". Questo per indicare fanatici ossessionati dalle personalitá politiche, ecco quindi il termine "political stan". Originalmente "stan" era un termine associato ai fanatici del cantante Eminem, tratto dal suo album hip-hop del 2000 intitolato Stankonia. Con l'avvento di Trump, il termine "stan" é stato applicato agli ultrá dei politici mediatici.

In una serie di articoli raggruppati con il titolo "How fan culture is swallowing democracy" ("Come la cultura del fanatismo sta inghiottendo la democrazia"), Hess descrive con preoccupazione la "convergenza tra la politica e la cultura popolare" ora nelle mani dei "political stan". Il rebus da risolvere ora é: se gli elettori eleggono i politici pop (chiamiamoli pure "pol-pop"), la democrazia viene ribaltata o i pol-pop sono invece espressioni della democrazia? E in che modo i political stan (cioé i fanatici) inghiottiscono la democrazia? Tramite i social media, senza filtri morali, sociali ed umani? Ma non sono proprio i pol-pop a permettere il controllo dei social media ai political stan, che poi democraticamente contribuiscono a farli eleggere?