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Ponte sullo Stretto, salta il tetto dei compensi ai manager. Ira opposizione

di redazione politica

Verso la rimozione del limite dei 240 mila euro per i manager impegnati nel progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Schlein: "Indecente"

Ponte sullo Stretto, Ciucci (ad): "La deroga al tetto agli stipendi non è per il Cda"

"L'ipotesi di norma di deroga al tetto degli stipendi riguarda l'assunzione di dipendenti, ovvero ingegneri ed esperti con le massime competenze, da parte della Società e non è rivolta al Presidente e all'Ad e in generale al Consiglio di Amministrazione." Così l'ad Pietro Ciucci della Società Stretto di Messina raggiunto telefonicamente dall'ANSA sottolineando che la società assumerà 100 risorse da Anas e Rfi aziende per le quali il tetto non è previsto.

Ponte sullo Stretto, governo pronto a togliere il tetto agli stipendi dei manager

Misure contro il caro-voli e sui taxi, con la possibilità per i comuni di rilasciare licenze aggiuntive. Ed ancora: via l'obbligo di isolamento per i positivi al Covid, la possibilità per il contribuente di poter destinare l'otto per mille della sua dichiarazione dei redditi al "recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche" e il rafforzamento dello strumento delle intercettazioni nei casi di reati di particolare allarme, come quelli aggravati dal metodo mafioso. Ma sul tavolo del Consiglio dei ministri che si terrà lunedì pomeriggio c'è un articolo al dl che riguarda "le disposizioni urgenti per garantire l’operatività della società concessionaria di cui all'articolo 1 della legge 17 dicembre 1971, n. 1158".

Riguarda il ponte sullo stretto e determina il superamento del limite di 240 mila euro dei compensi massimi per amministratori, i titolari e componenti degli organi di controllo, i dirigenti e i dipendenti. "Alla società di cui all'articolo 1 della legge 17 dicembre 1971, n. 1158, fermo restando quanto previsto all'articolo 3 bis della legge 17 dicembre 1971, n. 1158, non si applicano le disposizioni di cui agli articoli 11, commi 6 e 7, e 19 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175", si legge nella bozza. Da qui l'ira delle opposizioni. 

"Indecenti. Dicono che i salari non si fanno per legge. Eppure fanno leggi per togliere il tetto massimo ai salari sopra i 240mila euro mentre affossano il tetto minimo che chiediamo per non scendere sotto i 9 euro all'ora", afferma la segretaria del Pd Elly Schlein. "Il salario minimo la destra lo ha fatto. A modo suo. Ha tolto il tetto di 240000 euro per i manager di stato. A partire da chi dovrà dirigere la società sul Ponte sullo Stretto. Come sempre, ciascuno ha le sue priorità", rincara la dose il deputato dem Arturo Scotto. "Con i problemi che ha il trasporto pubblico la priorità è aumentare questi stipendi? Noi voteremo contro", scrive su twitter la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi.

"E' la conferma che per Salvini la priorità non sono le infrastrutture o lo sviluppo della Sicilia, ma distribuire regalie ai suoi amici. È sempre la solita barzelletta italiana: opere su cui servirebbe una seria riflessione, nelle mani di questa destra si trasformano in una mangiatoia per Patrioti a spese gli italiani", dichiara Riccardo Magi segretario di +Europa. "Giorgia Meloni ci risponda: ma non vi vergognate di sperperare questo denaro pubblico per garantire privilegi e voler realizzare un'opera che sottrarra' risorse importanti per lo sviluppo del Sud a partire dal trasporto pubblico, dai depuratori, le scuole, la sanita' e la messa in sicurezza del territorio?", dice Angelo Bonelli di Avs.

“Lo scenario è il seguente: reddito di cittadinanza no, aiuti alle famiglie contro il caro-vita no, sostegni contro il caro-mutui nemmeno, interventi per attenuare il costo della benzina neanche a parlarne. Questa destra gli unici favori li fa ai soliti noti e a chi ha già", la posizione del Movimento 5 stelle. “Se c'è qualcuno che soffia sul fuoco del malcontento sociale bisogna cercarlo nella maggioranza e nel governo", osserva in una nota Daniela Ruffino di Azione.