Politica
Ppe diviso sull'ingresso di Meloni. Secco no all'alleanza con la Lega
Weber spinge per l'entrata di FdI ma deve far fronte a ostacoli esterni e interni. Nessun dubbio invece sul no a Salvini
Congresso Ppe, ostacoli sulla strada dell'ingresso di FdI nel Ppe
Duplice dossier italiano sul tavolo del Partito popolare europeo che si appresta al congresso. Da una parte Fratelli d'Italia e dall'altra la Lega. Secondo Repubblica, "l’aggressività di Parigi contro Meloni viene vista come il tentativo di affossare un possibile allargamento del Ppe a destra. Un piano che si sta rendendo ancora più inevitabile, per i filomeloniani, alla luce del destino incerto dello storico membro italiano dei popolari: Forza Italia".
Ma secondo Repubblica, "Macron, l’esponente più importante dei liberali europei, non è l’unico ostacolo al progetto di Weber di un’alleanza del Ppe con FdI ma anche con i conservatori cechi, ossia con due partiti del gruppo rivale dei Conservatori Ecr su cui ha buttato un occhio. La scommessa è che il gruppo avversario presieduto da Meloni si frantumerà, dopo il voto, e che i popolari potranno assorbirne i pezzi più moderati. Ma la guerra di Macron contro Meloni è una spina nel fianco per chi ambisce a una coalizione tra Popolari, Liberali e pezzi di Ecr".
All'interno c'è qualche divisione, sempre secondo Repubblica: "deve convincere soprattutto «i colleghi del Benelux, i portoghesi e il polacco Donald Tusk», mentre «il greco Mitsotakis, i croati e i bulgari» non sono contrari a una futura collaborazione con FdI". Non c'è nessun veto, anzi Weber caldeggerrebbe l'ipotesi di un accordo con FdI. Come ricorda Repubblica, "al congresso, Weber ha elencato le 3 condizioni per far parte del Ppe: essere pro-europei, pro-ucraini, rispettare lo stato di diritto. Finora Meloni le soddisfa tutte".
Chi invece sembra destinato a restare senz'altro fuori è la Lega di Matteo Salvini. Sul punto, secondo Repubblica, non c'è dibattito.