Politica

Punire il bullismo sugli insegnanti. Era ora. Bene il ministro Valditara

Di Giuseppe Vatinno

Riportare la serietà della scuola

Il ministro Valditara contro il bullismo sugli insegnanti

A Porta a Porta Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, è stato chiarissimo: “È diventato un bollettino di guerra non più tollerabile: vogliamo avere un panorama complessivo, vogliamo creare una banca dati, finora ci siamo basati sui giornali e poi abbiamo attivato la difesa legale per il personale docente. L’Avvocatura dello Stato è stata messa a disposizione per fornire assistenza legale ai docenti, ai dirigenti scolastici e al personale scolastico che subisca aggressioni. Inoltre, si vuole sottolineare che chi attacca un docente o un dirigente scolastico sta attaccando lo Stato. Per questo motivo, si sta valutando la possibilità di coinvolgere la Presidenza del Consiglio e di costituirsi parte civile nei confronti degli aggressori, al fine di richiedere i danni da immagine. Questo perché si ritiene che l’aggressione a un insegnante o a un preside non solo causi danni morali e fisici alla vittima, ma anche un danno all’immagine dello Stato. Oltre all’azione penale che verrà intentata sulla base della denuncia, sarà avviata anche un’azione per il risarcimento dei danni da parte dello Stato”.

Non sappiamo se il piano di dissuasione messo a punto da viale Trastevere avrà effetto ma comunque il segnale forte e chiaro c’è stato e non è il primo.

Riportare la serietà della scuola, rendere di nuovo credibile lo Stato è un compito fondamentale da manuale di educazione civica. Ormai insegnare è un terno al lotto. I docenti sono un po’ come i marines che ogni giorno si inoltrano nelle impervie giungle del Vietnam con una piccola ma significativa differenza: non sono armati, mentre ormai lo sono gli studenti - Vietcong che li hanno eletti a bersaglio dei loro colpi.

Ormai non si contano più gli episodi in cui i docenti vengono attaccati anche con armi sia bianche che da fuoco ed è recente il caso della professoressa letteralmente “impallinata” con colpi di una pistola ad aria compressa.