Politica

Qatargate, il provvedimento Ue che contrasta corruzione e lobby è "fuffa"

di Antonio Amorosi

Tremate, arrivano le misure UE: agli ex deputati europei il divieto di svolgere attività di lobbying negli ultimi 6 mesi del loro mandato

Qatargate, il Parlamento europeo rivede le regole di lobbying per gli ex parlamentari, ma sono all’acqua di rose

Il Qatargate ha occupato per settimane le pagine dei giornali europei. E’ stato il primo grande scandalo a far emergere la corruzione tra i politici dell'Unione Europea, con mazzette, arresti, tangenti, lobby del Qatar e altri gruppi che pagavano per ricevere decisioni favorevoli. La UE ha avuto un crollo di immagine e di credibilità impensabili fino a quel momento. Il centro dell’indagine? L’attività dei vari gruppi di pressione, lobby di potere, che condizionano i parlamentari indirizzando le norme e le disposizioni di tutti i cittadini europei. Di fatto, negli anni, le attività lobbistiche non sono neanche mai state sottoposte ad una regolamentazione davvero ferrea che ne limiti l’azione favorendo invece gli interessi delle masse di cittadini della UE.

Da sempre tra politica ed gruppi di potere economico vi sono contatti, visioni comuni, accordi o anche favori. Le lobby economiche più importanti influenzano le scelte dei politici decisori e degli ex con finanziamenti e benefit vari. Addirittura sono gli ex politici e funzionari, in alcuni casi, a organizzarsi in lobby di pressione. Un processo, quello della pressione economica, che esiste ovunque vi sia un decisore. Dinamica che può essere vietata o permessa, resa trasparente o meno e con gradi diversi, accettando o no che i politici ricevano risorse da terzi. Così, dopo quanto accaduto, ieri il Parlamento UE ha deciso di intervenire con un cambio normativo.