Politica
"Berlusconi al Colle? Ha il 10% di chance.Divisivo, avrebbe contro metà Paese"
Quirinale, intervista di Affaritaliani.it a Roberto Formigoni
E sostenuto da chi?
"Dalla stessa maggioranza che lo appoggia oggi. I risultati delle elezioni serviranno al massimo per dare uno o due ministri in più a chi ha preso più voti e uno o due ministri in meno a chi ha perso consensi. Le urne determineranno i cambiamenti nella compagine governativa, ma non immagino nel 2023 elezioni che eleggano un nuovo presidente del Consiglio, immagino che rimanga Draghi. Il ritorno della dialettica destra-sinistra farebbe saltare gli equilibri garantiti da Draghi allungando i tempi di attuazione dei progetti del Pnrr. Più o meno a fine 2024 si potrà tornare alla normale dialettica destra-sinistra, poi tutto dipende dall'andamento della pandemia, da quanto i vaccini sconfiggeranno il virus, da come andrà l'Europa e da molti fattori. Nessuno ha la sfera di cristallo. Faccio ipotesi partendo dai dati di oggi, se poi capita una cataclisma come è stato il Covid, del tutto inatteso, cambia nuovamente tutto".
Insomma, nel 2023 né Letta (Enrico), né Conte, né Salvini, né Meloni a Palazzo Chigi...
"No, non li vedo proprio. Quando Draghi si dimetterà da premier, per diventare presidente della Commissione Ue, della Banca Mondiale, della Repubblica o di altro, allora ci sarà un presidente del Consiglio politico in base ai risultati delle elezioni del 2023. A meno che non si ritorni nuovamente alle urne".
Un regalo diverso per Natale? Il libro di Roberto Formigoni, 'Una storia popolare'
La storia popolare di cui è protagonista Roberto Formigoni è divisa in quattro parti: la giovinezza e l’incontro con Gioventù Studentesca e Comunione e Liberazione; gli anni alla guida del Movimento Popolare; gli anni al governo di Regione Lombardia; bilanci e rivelazioni sul rapporto di CL con la politica, sulla DC, Silvio Berlusconi, la Lega di Bossi, i giorni in carcere, don Giussani e don Julián Carrón. Un libro concepito per preservare la memoria di ciò che l'establishment (politico, mediatico, forse anche ecclesiastico) vorrebbe far dimenticare. Che spazia dalla ricostruzione dell’operato come governatore di Regione Lombardia ai retroscena su Andreotti, Pertini, Saddam Hussein, Fidel Castro... Le prime due parti sono come un grande romanzo storico, documentatissimo ma anche traboccante di aneddoti e avventure inedite. La terza parte è una sorta di manuale per il buon amministratore pubblico, con approfondimenti tecnico-scientifici, e la descrizione di un metodo con cui si costruisce una regione. La quarta parte racconta degli ideali messi alla prova. I due post scriptum finali gettano uno sguardo sul futuro. Introduzione di Camillo Ruini.