Politica
Quirinale, sfida Conte-Franceschini. Due outsider: Enrico Letta e Veltroni
Si scalda la corsa per il Colle. Mattarella-bis e Draghi... Inside
Premessa doverosa: per il Quirinale vale il detto che si usa per il Vaticano, chi entra Papa esce cardinale. Detto ciò, dietro le quinte, la politica inizia a scaldarsi in vista della partita per il Colle del 2022. Al momento per il Partito Democratico in pole position c'è sicuramente il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Il capo-delegazione Dem al governo è il più attivo nel difendere l'esecutivo e l'alleanza con il Movimento 5 Stelle.
Proprio di oggi la sua intervista a Repubblica nella quale afferma senza mezzi termini che Conte e la maggioranza non si toccano. Un modo per stroncare sul nascere voci e ipotesi di clamorose manovre da parte del Nazareno. I pentastellati conoscono ormai bene il titolare del dicastero dei Beni Culturali e si fidano di lui. Non solo, Franceschini è anche uno dei principali sponsor dell'alleanza Pd-M5S alle prossime Regionali di settembre. Un lavoro profondo e quotidiano per tenere unita la coalizione e per arrivare all'elezione del presidente della Repubblica con questo Parlamento (e con questi numeri).
A sfidare Franceschini, stando ai boatos di Palazzo più accreditati, sarà il premier Giuseppe Conte. L'intenzione dei 5 Stelle - da Beppe Grillo a Luigi Di Maio passando per il reggente Vito Crimi - pare proprio quella di candidare il capo del governo al Quirinale offrendo una sorta di scambio al Pd che avrebbe la presidenza del Consiglio, o con lo stesso Franceschini o con il segretario Nicola Zingaretti.
Da segnalare anche due outsider per la corsa al colle più alto di Roma. Il primo è sicuramente Valter Veltroni. La strategia dell'ex segretario del Partito Democratico è opposta rispetto a quella di Franceschini e si fonda su una linea di distacco dai temi caldi della politica. Non una dichiarazione sull'esecutivo, sul Mes, sulla crisi economica o sulle prossime elezioni regionali.
Non a caso alla richiesta di Affaritaliani.it di un'intervista ad ampio raggio ha gentilmente declinato. Fonti Dem spiegano poi che Veltroni potrebbe contare sull'appoggio dei renziani di Italia Viva che lo preferirebbero al ministro dei Beni Culturali. Altro outsider è l'ex premier Enrico Letta, che invece avrebbe il sostegno assicurato della pattuglia di deputati e senatori di Liberi e Uguali.
Con Romano Prodi che - ma "mai dire mai" spiega un deputato Dem di lungo corso - sembra fuori dai giochi, sullo sfondo restano anche altre due carte: Mattarella-bis e Mario Draghi. Un secondo mandato dell'attuale Presidente sarebbe possibile soltanto nel caso di crisi economica ancora profonda e grave e qualora l'Italia tra più di un anno non fosse fuori dall'incubo della pandemia da Covid-19. L'ipotesi dell'ex presidente della Banca Centrale Europea, invece, si potrebbe concretizzare nel caso di empasse da parte dell'attuale maggioranza e, quindi, se servisse un accordo con una parte del Centrodestra, Forza Italia in testa.