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Politica
Rai, Iv: "Soliti nomi. Draghi come Conte. A Rai1 scoppia il caso Maggioni"
Michele Anzaldi

Nomine Rai, affondo renziano "Ennesima lottizzazione"

 

“Per confermare i soliti nomi non c’era bisogno del Governo Draghi, bastava il Governo Conte. Buona parte dei nominati di oggi sono conferme del governo gialloverde e questo la dice lunga sulla presunta carica innovativa di questo Ad. Dopo aver assistito per 3 anni a multe Agcom senza precedenti, violazioni incredibili, errori, umiliazioni della deontologia professionale, era lecito attendersi non una rivoluzione ma almeno un serio cambiamento". Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della Commissione di Vigilanza Rai commenta con Affaritaliani.it le nomine Rai di oggi.

"Gli stessi nuovi direttori, pur senza nulla togliere ai loro curricula in alcuni casi di alto livello, non rappresentano certamente una novità, e addirittura si porranno anche casi complessi come quelli di Monica Maggioni. Ora la sua trasmissione su Rai1, che ha rappresentato un esempio di informazione da servizio pubblico senza necessariamente andare dietro agli ascolti, che fine farà? In generale siamo ai soliti direttori che da anni monopolizzano tutte le nomine, come se all’interno dell’azienda non esistessero altri giornalisti in grado di ricoprire ruoli apicali. Non una parola sui criteri di scelta, su eventuali selezioni di nomi, sui curricula: insomma l’ennesima lottizzazione”.

Ma quindi i renziani a non prendono nulla da questa tornata di nomine? “Intanto vorrei ricordare che Italia Viva si è addirittura astenuta in Parlamento sulle nomine del Cda, quindi non solo non abbiamo nessun consigliere di riferimento, ma ci siamo schierati apertamente contro questa lottizzazione. Per le nomine dei telegiornali avevamo chiesto direttori di garanzia, professionisti inattaccabili, dei notai dell’informazione sul modello della presidenza Draghi, ma Fuortes ha deciso di fare l’esatto opposto”.

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