Politica

Reddito di Cittadinanza, Centrodestra e IV affilano le armi. INSIDE

di Paola Alagia

In legge di Bilancio si prefigura un rifinanziamento con 1-2 miliardi. Ma nella maggioranza che appoggia Draghi fioccano i distinguo



Mentre il Pd con il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha in più di un’occasione difeso la misura e sta lavorando anzi sull’introduzione di una condizionalità tra il sussidio e il percorso d’istruzione del lavoratore, con il Movimento Cinque Stelle che non solo non lascia, ma raddoppia – “Altro che superarlo, il RdC va implementato”, ha detto ad Affari l’ex ministro del Lavoro Nunzia Catalfo –, a mettere i suoi paletti ci pensa un altro alleato di governo e cioè Italia viva.

Il vicepresidente della Camera e presidente di Iv Ettore Rosato, interpellato dal nostro giornale, non ci gira intorno: “La nostra non è una posizione ideologica, ma di merito. Il Reddito di cittadinanza ha fallito nella sua missione di accompagnare al lavoro persone che lo hanno perso. Se vogliono lasciare alla misura lo stesso nome, facciano pure, ma va profondamento cambiata”. E poi ancora: “Bene la lotta alla povertà, che il Rdc non fa in maniera efficace, ma ora occorre una misura per accompagnare le persone al lavoro”.

Stessa aria che tira dalle parti di Forza Italia, con il capogruppo alla Camera Roberto Occhiuto che nei giorni scorsi sulle colonne del Messaggero puntualizzava: “In una stagione complicata come quella che stiamo vivendo, le misure di contrasto alla povertà non vanno certamente cancellate. Ma uno strumento come il Reddito di cittadinanza va sicuramente rivisto”, parlando quindi della necessità di “un tagliando per eliminare le storture che sono emerse in questi anni”.

Insomma, il dibattitto che accompagnerà la stesura della legge di Bilancio sulle politiche del lavoro è acceso già prima di entrare nel vivo. Rosato, in particolare, non si nasconde dietro un dito nel criticare il Reddito: “Si tratta di una misura profondamente sbagliata. Non arriva a tutti poveri, ce ne sono molti esclusi dal sostegno, e poi ci sono persone e che avrebbero bisogno di strumenti per essere ricollocati nel mondo del lavoro e non di un intervento assistenziale che induce a restare a casa e non sprona a rimettersi in gioco”.

Come se ne esce? Per il partito di Renzi, la parola d'ordine è "cambiare": “Il M5s parla di ‘implementare’ il Rdc? Possiamo usare il verbo che vogliono, l’importate è che si cambi - ribadisce Rosato -. Se ai Cinque Stelle piace definire così una radicale modifica, non ci impiccheremo al lessico. Basta – avverte – che diventi finalmente uno strumento efficace per raggiungere gli obiettivi che servono al Paese”. Dunque, c’è da scommettere: ancora una volta, lotta alla povertà e lotta tra i partiti andranno a braccetto.

 

 


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