Politica

Referendum, Renzi non conquista gli indecisi. Flop dell'affluenza?

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Referendum costituzionale, nuovi sentiment alla vigilia del voto


Gli italiani sono stufi. Stufi di questa campagna referendaria basata più che altro su insulti e non sul merito della riforma. I sentiment che arrivano dal quartier generale dei principali partiti a pochissimi giorni dall'apertura delle urne continuano a segnalare il No favorito sul Sì di circa 8-10 punti. Ma attenzione, nelle ultime ore da più parti si sottolinea anche un aumento degli indecisi e un possibile crollo dell'affluenza ai seggi. L'impressione diffusa sia nel Pd sia nelle opposizioni è che al voto andranno soltanto i politicizzati, ovvero coloro che da tempo hanno già deciso se approvare o bocciare le riforme costituzionali targate Renzi-Boschi. Il problema è soprattutto per il premier perché proprio tra gli indecisi il capo del governo contava per mettere a segno l'asupicato recupero in Zona Cesarini.

Invece, stando alle indiscrezioni confermate però da più parti, pare che la partecipazione al voto possa arrivare a mala pena al 50%, forse poco sopra, ma ben lontana da quel 60% su cui il premier puntava per ribaltare il pronostico dei sondaggi (almeno fin quando si potevano pubblicare) e dei bookmaker britannici che continuano a dare il No come nettamente favorito. Gli elettori del Pd sarebbero al 90% orientati a votare Sì (secondo i calcoli che si fanno al Nazareno), con conseguente flop della minoranza di Bersani e D'Alema, ma questo non basta vista la forte politicizzazione di 5 Stelle, Lega, Fratelli d'Italia e sinistra radicale. A Renzi servirebbe una parte di moderati, ovvero quegli elettori di Forza Italia ancora indecisi. Ma proprio i toni della campagna elettorale starebbero portando la maggior parte dei berlusconiani a disertare le urne, a parte quella fetta consistente che voterà comunque No e quella minoritaria schierata per il Sì (come Mediaset). Gli ultimi giorni prima dell'apertura delle urne saranno decisivi, ma se questa tendenza venisse confermata per il premier rischia di essere una domenica notte molto deludente.