Referendum, Salvini (Lega): Berlusconi si è impegnato sul no, mi fido di lui
"Ma le reti Mediaset siano meno renziane"
Come è andato il vertice con Berlusconi e la Meloni? "Bene, molto bene", risponde Matteo Salvini intervistato da Affaritaliani.it. Il segretario leghista aggiunge: "Abbiamo parlato di quello che c'è scritto nel comunicato, nulla più e nulla meno". Quindi stavolta si fida che il no di Berlusconi al referendum sia reale, visto che pochi giorni fa aveva espresso molti dubbi in tal senso? "Quello che c'è scritto nel comunicato è assolutamente impegnativo per tutti". Sì, certo, ma resta il fatto che persone molto vicine all'ex Cavaliere, come Confalonieri e Doris, votino sì il 4 dicembre... "Lo hanno già detto e ce ne faremo una ragione", risponde Salvini. Che aggiunge: "Siamo abituati al fatto che banchieri e multinazionali votino sì, non ci spaventa".
Si aspetta che le reti Mediaset siano 'meno renziane'? "Contiamo sul fatto che da domani in avanti siano più libere rispetto alla Rai, che sembra la televisione della Cuba vecchia maniera o il canale unico della Corea del Nord", taglia corto il leader leghista. Ma che garanzie vi ha dato Berlusconi che il suo no al referendum sia sincero e non sia un gioco delle parti? "Si è impegnato personalmente, ha impegnato il movimento Forza Italia e tutti gli eletti. Quindi ci fidiamo". Se Renzi perde il referendum si andrà forse a votare velocemente, come costruirete il Centrodestra? "Io sono pronto anche domani mattina alle elezioni e se vince il no è chiaro ed evidente che Renzi debba andare a casa, checché ne dica Obama". Primarie per la scelta del candidato premier o sarà Stefano Parisi il leader della coalizione? "Ne riparliamo dal 4 dicembre in poi...".
IL COMUNICATO CONGIUNTO DOPO IL VERTICE BERLUSCONI-SALVINI-MELONI
"Il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, la Presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni e il Segretario Federale della Lega Nord Matteo Salvini si sono incontrati oggi per approfondire i contenuti e le strategie della campagna per il NO al Referendum sulla riforma costituzionale. I tre leader hanno ribadito la ferma opposizione di tutto il centro-destra a un progetto di riforma che non risolverebbe nessuno dei problemi del Paese, ne' in termini di efficienza ne' di contenimento dei costi, mentre produrrebbe un preoccupante deficit di democrazia limitando la possibilita' di espressione di voto degli italiani e determinando il serio rischio di consegnare ad una ristretta minoranza di sinistra il controllo dell'esecutivo e degli organi di garanzia". Lo rende noto un comunicto della diffuso al termine del vertice. "La prova referendaria ha anche un indubbio valore politico - prosegue la nota -, poiche' attraverso di essa il Presidente del Consiglio, il terzo premier consecutivo non eletto dagli italiani, cerca una legittimazione che non merita, visti i fallimenti del suo governo in ogni settore, dall'economia all'occupazione, dalla politica internazionale alla sicurezza dei cittadini, al contrasto all'immigrazione clandestina. I leader del centrodestra hanno convenuto anche sulla necessita' di dare vita, dopo la vittoria del NO, ad una nuova fase costituente per una riforma che, realizzi alcuni obbiettivi fondamentali: elezione diretta del Capo dello Stato, un vero federalismo, il dimezzamento del numero dei parlamentari e del loro costo. Per spiegare le ragioni del NO, e le nostre idee di riforma, le tre forze politiche daranno vita sul territorio ad iniziative coordinate o congiunte, in modo da raggiungere in modo capillare gli italiani. Il comune obbiettivo e' quello di proporre un'alternativa credibile alla riforma di Renzi, mal scritta e pericolosa per la democrazia, ma anche un'alternativa di governo in grado di assicurare la stabilita', e che sia all'altezza delle esigenze del Paese in uno scenario mondiale che si fa sempre piu' preoccupante".