Politica
Centrodestra, Salvini: "Meloni sbaglia sull'Europa, così aiuta la sinistra"
Salvini ad Affaritaliani.it: "Giustizia, i referendum non sono contro i magistrati, al voto in primavera. Rivedere il reddito di cittadinanza"
Segretario, come sta andando la raccolta firme per i referendum sulla Giustizia promossi dalla Lega insieme ai Radicali?
"Una cosa semplicemente incredibile. Abbiamo iniziato questo weekend con 40 gradi in alcune zone del Paese e la pioggia in altre aree superando quota 100mila firme vere e autenticate nelle piazze italiane da Nord a Sud. Questo mi dice che l'obiettivo non è un milione ma molto di più. E ricordo che da oggi sarà possibile firmare in tutti i comuni. Mia mamma che a 76 anni e non va al gazebo con 40 gradi, mercoledì o giovedì, quando vuole, può andare in comune a firmare. E questo vale per tutta Italia".
La raccolta firme termina ai primi di settembre, secondo lei quante firme avrete raccolto alla fine?
"Se arrivassimo a due o tre milioni sarebbe una grande energia popolare. Dico di più. Mi piacerebbe che si aprisse un dibattito interno alla Magistratura e sto lavorando per realizzare eventi con i massimi vertici della Magistratura per condividere le scelte. Questi non sono referendum contro i magistrati, anzi mi
aspetto che molti di loro firmino i quesiti perché in tanti non ne possono più delle correnti e delle raccomandazioni. Il mio obiettivo è unire tutti".
Quando si terranno i referendum sulla Giustizia?
"Nella primavera del 2022, anche perché le riforme della ministra Cartabia sono diverse e parallele rispetto ai quesiti referendari. In questi mesi possiamo rivoluzionare la Giustizia, in Aula con il governo e il Parlamento e nelle piazze con i cittadini".
I referendum mostrano forse il volto di una nuova Lega, post-ideologica e che dopo il Covid guarda ai fatti concreti e ai bisogni dei cittadini...
"Assolutamente sì. La Carta dei valori che abbiamo firmato in Europa, come ha ben capito Marcello Pera a differenza di tanti commentatori di sinistra, mette al centro il lavoro, la famiglia, le radici giudaico-cristiane dell'Europa e lo sviluppo sostenibile ma compatibile con l'economia. Faccio un esempio, l'Italia post-ideologica non può perdere la produzione dell'acciaio. A Taranto come a Piombino occorre tutelare l'ambiente ma salvando la produzione e i posti di lavoro. Francamente lascio ad altri i dibattiti su fascismo e comunismo, su estrema destra ed estrema sinistra. Io metto al centro il lavoro, le persone e i loro bisogni".