Politica

Regionali, il puzzle Centrodestra. I nomi: tra sorprese e incognite...

Alberto Maggi

Calabria, Campania, Marche, Puglia, Emilia Romagna e...

Il Centrodestra ha ritrovato la sua unità di fronte a circa 200mila persone in piazza San Giovanni a Roma sabato scorso. Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, seppur con qualche distinguo, hanno riconosciuto Matteo Salvini leader della coalizione. Ma il vero banco di prova, al di là del bagno di folla, saranno le candidature per le elezioni regionali. Se il clima nella Lega e negli altri partiti del Centrodestra sul voto in Umbria di questa domenica è molto positivo, con Donatella Tesei che potrebbe strappare alla sinistra una delle storiche regioni rosse (dicono in Via Bellerio con un "ampio margine"), il puzzle delle altre candidature è ancora da definire.

Quasi sicuramente, dopo le elezioni in Umbria, ci sarà un vertice tra i tre leader per definire nomi e caselle. L'accordo tra Salvini e Giorgia Meloni che ha portato al leghista Raffaele Volpi alla guida del Copasir ha portato con sé l'assegnazione di Marche e Puglia a Fratelli d'Italia. Altre due regioni per Forza Italia - Calabria e Campania -, la Liguria in teoria dovrebbe restare a Giovanni Toti mentre alla Lega sono andate le altre quattro (oltre all'Umbria, l'Emilia Romagna, il Veneto e la Toscana).

Il problema è nato con il veto del Carroccio a Mario Occhiuto, il candidato azzurro per la guida della Calabria. Ma Berlusconi negli ultimi giorni ha affermato che l'importante è l'unità della coalizione e, quindi, Forza Italia starebbe virando sul nome del senatore Giuseppe Mangialavori, medico nato a Merano ma calabrese e residente a Vibo Valentia. Se si placano le tensioni sulla Calabria e se in Umbria le cose vanno come tutti prevedono nel Centrodestra, a quel punto anche l'asse Lega-Fdi dovrebbe sciogliere i nodi rimasti sul tavolo. Se per le Marche non sembrano esserci dubbi con la corsa dell'ex sindaco di Ascoli e popolare volto televisivo Guido Castelli, l'empasse finora è stata su Emilia Romagna e Puglia.

Per la regione rossa Salvini ha già lanciato Lucia Borgonzoni ma la Meloni non ha ancora ritirato la candidatura di Galeazzo Bignami, anche in attesa di capire come evolve la situazione in Puglia. Raffaele Fitto, europarlamentare di Fdi, non ha ancora sciolto la riserva e, nonostante abbia più volte detto di non voler correre per la Regione, resta forse l'unico nome per Fratelli d'Italia. Tutto lascia dunque prevedere che la Lega abbia l'Emilia Romagna con la Borgonzoni e Fdi la Puglia con Fitto. Per quanto riguarda la Campania, malgrado le posizioni politiche distanti da Salvini e la non partecipazione alla manifestazione di Roma contro il governo, il nome più accreditato resta quello di Mara Carfagna, soprattutto dopo che ha rispedito al mittente le avances (politiche) di Matteo Renzi.

Qualche dubbio rimane anche sulla Liguria. Lega e Fratelli d'Italia sono convinti di puntare sulla ricandidatura di Toti, ma Forza Italia potrebbe cercare di mettere i bastoni fra le ruote del leader e fondatore di Cambiamo!. Restano il Veneto e la Toscana al Carroccio. Per la prima non ci sono dubbi, Luca Zaia intoccabile con la vittoria in tasca, mentre per la regione di Renzi - su cui Salvini punta molto in termini di immagine - pare che si stia cercando un tecnico/imprenditore vicino alla Lega. Difficile che si punti sui parlamentari euro-scettici eletti in Toscana Claudio Borghi o Alberti Bagnai.