Politica
Renzi al Quirinale? Aria fritta e una sola, grande, paura: le elezioni
Aria fritta e palla in tribuna. Un Matteo Renzi che sembra davvero arrivato al capolinea si presenta davanti alle telecamere al Quirinale, dopo l'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per non dire sostanzialmente nulla.
Renzi è in bluff ed è un bluff. Lo si capisce quando, all’uscita dall’incontro al Quirinale, apre a tutte le ipotesi possibili, quindi il nulla. Oltre al solito elenco sui problemi del Paese, che il governo non sta affrontando proprio perché Italia Viva ha aperto una crisi che ancora in pochi hanno capito, e ai soliti complimenti a Teresa Bellanova (al suo fianco) per aver lasciato la poltrona di ministra, l'unico messaggio che è arrivato dall'ex segretario del Pd (che forse si crede ancora al Nazareno) è quello del no alle elezioni. Una sorta di terrore, quello delle urne, visto che molto probabilmente Italia Viva verrebbe spazzata via sul modello di Fli di Gianfranco Fini.
Anche quando Renzi afferma che "Conte, Pd e M5S ci devono dire se ci vogliono" ha poco senso. E' stato lui a staccare la spina all'esecutivo e ora è lui a chiedere agli ex alleati se vogliono rifare l'alleanza? Ballon d'essai, fiction, tanto fumo e poco arrosto. Alza una cortina fumogena, non si preclude nessuna strada, cita indirettamente e opportunisticamente un articolo di Draghi solo per gettare fumo negli occhi.
Parole, parole, parole... Altro non sa dire. L'impressione è che il leader del partitino Iv, disponibile a tutto tranne alle urne, sia arrivato a fine corsa e, capendo che l'ipotesi elezioni è oggi più probabile, non sa più che pesci pigliare. Eh già, perché se si votasse Renzi e il suo drappello di parlamentari scomparirebbero.
Hanno ragione dunque coloro che chiedono le urne anticipate: sono l’unico modo per liberarsi della variante Renzi, una variante distruttiva che può manifestarsi in tutti i momenti e in tutti i modi.