Politica

Azzollini, Renzi: i senatori non sono passacarte della Procura

"Il Senato ha i numeri per andare avanti". Con queste parole Matteo Renzi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, ha voluto ribadire che l'incidente di ieri a Palazzo Madama, con il governo che è andato sotto nelle votazioni sulla riforma della Rai, non pregiudica il cammino dell'esecutivo.
 
"Abbiamo un patto con gli italiani, andiamo avanti più determinati di prima. Noi non abbiamo paura" ha affermato il premier che ha attaccato la minoranza dem colpevole, a suo dire, dello scivolone di ieri: "Sulla Rai mi pare che ci sia stato un segnale di natura politica" ma, avverte, il "voto di coscienza" sulla riforma della Rai non è uguale a quello per le riforme costituzionali.
 
Poi ha aggiunto: "Una parte del Pd ha voluto approfittare di alcune assenze per dare un messaggio. Io credo che non sia questo il momento di mandare messaggi, ma che sia il momento di cambiare il Paese. Le polemiche nel Pd devono essere gestite dentro il Pd. Se qualcuno vuole fare in altro modo lo dica, ma i numeri ci sono sia al Senato che alla Camera", ha aggiunto Renzi.
 
Sulla Rai, alla luce del via libera dato dal Senato alla riforma che ora passa alla Camera, il premier ha dato indicazioni chiare: il cda Rai che sarà nominato martedì prossimo "non è un consiglio a termine, durerà fino al bilancio del 2017". Nel momento in cui entrerà in vigore la nuova legge, ha ricordato il premier, "i poteri previsti per l'ad vengono trasferiti al dg che è in carica fino al 2018". Dunque "sarà il nuovo Parlamento a varare il nuovo Cda" secondo i criteri fissati dalla riforma.
 
Un parte della conferenza è stata dedicata al voto di Palazzo Madama che ha respinto la richiesta di custodia cautelare per il senatore Ncd Azzollini: "Ho molta fiducia nei senatori. Non si sta parlando del bar dello sport. Qui si sta parlando della libertà o della privazione della libertà di una persona" ha affermato Renzi che ha aggiunto: "Il Pd è quel partito che quando si è trattato di mandare in galera un proprio deputato ha fatto perchè non riteneva ci fosse fumus persecutionis". Infine la stoccata: "Lo considero un segno di maturità perchè i senatori non sono passacarte della Procura di Trani".
 
Il presidente del Consiglio ha voluto sottolineare i dati positivi sul lavoro: "C'è ancora molto da fare ma confermano anche che la direzione è quella giusta". Il dato complessivo sull'occupazione, per il premier, "continua ad avere aspetti positivi e poi negativi. Con il Jobs Act abbiamo un pò stimolato, abbiamo fatto un grandissimo investimento. Ma l'occupazione è l'ultima cosa che riparte dopo un periodo di crisi. I dati che vediamo sono ancora timidi, ma incoraggianti: la produzione le ultime rilevazioni sulla produzione industriale lasciano sperare che sia positivo anche il secondo trimestre, dato che verrà reso noto il 14 agosto; i dati dei consumi sono finalmente di segno positivo, i consumi sembrano tornare leggermente a crescere".
 
Insomma, conlude, "il quadro è ancora molto lontano da quello che vogliamo ma la direzione è quella giusta. Si è passati dal segno meno al segno più, anche sul lavoro, ma c'è ancora moltissimo da fare. Va notato, ha concluso, che "crescono sia i disoccupati che gli occupati. Gli inattivi tornano a crederci, quelli che erano sfiduciati, rassegnati, tornano a crederci. Un indice di una piccola ripartenza".
 
Il premier ha speso parole di elogio per Eni, Enel e Finmeccanica che hanno prodotto "risultati molto positivi".