Politica

Crisi, opportunità per Grillo e Renzi: gli (ex?) nemici cercano la rinascita

Lorenzo Lamperti

Grillo e Renzi provano a scongiurare, per motivi diversi, le nuove elezioni. Entrambi stanno provando a riprendersi le proprie creature politiche

Così diversi, eppure così simili. Almeno nelle volontà di questo momento di grande (tanto per cambiare) caos politico in Italia. Beppe Grillo e Matteo Renzi sono sempre stati agli antipodi, per posizioni politiche e non solo, ma ora i due grandi nemici (resta storico il video streaming dell'incontro del febbraio 2014 che riproponiamo qui sotto) sembrano voler arrivare a un accordo, o quantomeno a una tregua, che per motivi diversi può far comodo a entrambi.

Renzi e Grillo non sono più quelli di cinque anni fa, quando erano nel pieno della loro potenza di fuoco politica. Il primo era il presidente incaricato a formare il nuovo governo dopo il celeberrimo "stai sereno" nei confronti di Enrico Letta e sembrava destinato a un futuro radioso (e lungo) a Palazzo Chigi dopo aver completato con successo la scalata dal Partito Democratico. Il secondo aveva invece dimostrato che il Movimento Cinque Stelle non era uno scherzo e che poteva davvero mirare a quella disruption da sempre annunciata dall'ex comico genovese.

Un lustro dopo è tutto molto diverso. La parentesi di Renzi a Palazzo Chigi è durata meno del previsto, e dopo il fallimento del referendum costituzionale del novembre 2016 è iniziato il declino che lo ha portato a dover cedere il partito a Nicola Zingaretti. Grillo ha fatto invece un passo di lato, o forse due, rispetto alla sua creatura politica. Dopo la vittoria alle elezioni del 4 marzo 2018, il M5s si è trasformato in forza di governo perdendo per forza di cose un po' per strada la verve polemica di Grillo, che si è ritrovato un po' messo da parte durante l'alleanza con la Lega.

Eppure. Eppure Renzi e Grillo sono tornati alla ribalta, schierandosi entrambi contro la crisi di governo aperta da Matteo Salvini. Tutti e due, per motivi diversi, hanno colto l'occasione per provare a riprendersi le rispettive forze politiche, o forse (nel caso di Renzi) prendere tempo per crearne di nuove. L'ex sindaco di Firenze ha ancora una forte presa sulla pattuglia parlamentare del Pd e sa che col ritorno immediato alle urne questa presa la perderebbe a favore di Zingaretti, che non a caso sembra deciso a votare subito escludendo qualsiasi accordo con il M5s. 

Scavalcando Zingaretti con la sua proposta di governo istituzionale, Renzi sta provando a tornare protagonista delle dinamiche del Pd e forse, come sostiene qualcuno, spera di rinviare il voto per avere qualche mese in più per far nascere il suo nuovo partito centrista. Grillo invece prova a evitare quello che ritiene possa essere un bagno di sangue alle urne, individuando in Salvini il nuovo nemico, "il barbaro", da fermare a tutti i costi, lanciando tra l'altro una ciambella di salvataggio a Luigi Di Maio e agli altri parlamentari pentastellati che rischiano la mannaia della regola del doppio mandato. 

Come andrà non dipende solo da loro, ma intanto Grillo e Renzi si ritrovano, per la prima volta, dalla stessa parte del tavolo.

twitter11@LorenzoLamperti