Renzi scaricato dal Vaticano
Gran fugone dall'ex premier Renzi
Nell’ultimo numero di dicembre di “Civiltà Cattolica”, la rivista dei gesuiti, cioè l’odine di Papa Francesco, è uscito un articolo a fine mese molto significativo sull’analisi politica attuale in Italia fatta da Oltre Tevere. Si legge, tra l’altro:
"In questo tempo di crisi istituzionale auspichiamo che tutte le forze politiche facciano ognuna un passo indietro e insieme due in avanti, nell’interesse del Paese. La crisi istituzionale può essere risolta solo con l’assunzione di un alto senso di responsabilità: se l’auto che si stava guidando è finita nel fosso, responsabile del tirarla fuori e guidarla fino all’officina delle nuove elezioni è la principale forza di Governo. Il resto delle forze politiche è invece chiamato a garantire stabilità al Paese almeno fino all’evento del G7, in programma a Taormina nel prossimo maggio”.
Nell’articolo viene citato anche il Capo Segreteria vaticano Pietro Parolin alla radio Vaticana che esprime preoccupazione ma anche fiducia sul destino politico dell’Italia.
Insomma netta è la preoccupazione del Vaticano per il tema della governabilità dell’Italia e contro pericolosi vuoti di potere.
Inoltre è chiaro che la macchina finita nel fosso è quella di Renzi ed ora al Pd tocca “tirarla fuori”.
Questo attacco al boy scout fiorentino, cattolico praticamente, non deve meravigliare.
Infatti Renzi ha avuto in Vaticano sempre contro i vescovi della Cei di Angelo Bagnasco che non gli ha perdonato la legge sulle unioni civili ed anche all’interno della gerarchia cardinalizia si è fatto diversi nemici per alcune posizioni giudicate troppo intransigenti.
Del resto il Vaticano gioca sul velluto in quanto come Capo dello Stato e come premier ci sono due cattolici e Gentiloni è ben ricordato dai tempi del giubileo di Rutelli.
Nulla di nuovo sotto il sole quindi (come dice l’Ecclesiaste): ottima intesa tra la DC “che non c’è ma c’è ancora eccome” e il Papa.