Politica

Riforme, tavolo già fallito. Sarà referendum (su Meloni e sul governo). Inside

Di Alberto Maggi

Il Pd chiude anche all'elezione diretta del presidente del Consiglio



Ma il Centrodestra insieme a Calenda e Renzi non hanno i numeri per arrivare ai due terzi che servono in caso di riforme istituzionali per evitare il ricorso al referendum confermativo (come accadde con Matteo Renzi premier, che, con una pesante sconfitta fu costretto alle dimissioni nel 2016). L'intesa tra Centrodestra ed ex Terzo Polo c'è anche sul superamento del bicameralismo perfetto, ma con il Pd non sembrano proprio esserci i margini per una trattativa.

Antonio Tajani, vicepremier e numero due di Forza Italia, lo ha detto chiaramente: da un lato ha aperto all'elezione del premier (e non del Presidente) ma se è no a tutto allora si va avanti con i voti della sola maggioranza. Stessa posizione espressa dal ministro leghista Roberto Calderoli, che sta seguendo passo dopo passo il dossier dell'autonomia. In sostanza, salvo colpi di scena, si va verso il fallimento del tavolo sulle riforme tra Meloni e Schlein (ma anche Giuseppe Conte) e, di conseguenza, la maggioranza andrà avanti da sola, al limite cercando un'intesa con Azione e Italia Viva.

Ma alla fine dell'iter sarà inevitabile il referendum confermativo, che potrebbe diventare - come accadde con Renzi - un referendum sulla stessa Meloni e sul governo intero.