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Politica
Autonomia differenziata, il piano Calderoli. Compromesso con FdI su... Inside
Roberto Calderoli


Il progetto esiste da anni e stavolta potrebbe venire alla luce entro dodici mesi, insieme all'autonomia differenziata, garantendo alla Città Eterna una sorta di canale privilegiato per investimenti, soprattutto infrastrutturali. In questo quadro un ruolo importante lo avrebbe la Regione Lazio e, non a caso, tra poche settimane si vota per scegliere il successore di Nicola Zingaretti con FdI in pole position per piazzare un suo esponente. La frizione per la proposta "spinta" di Calderoli, sulla linea Zaia, verrebbe quindi ribilanciata dall'avvio dell'iter per il presidenzialismo e dalla norma speciale per Roma Capitale.

Per capire esattamente quali materie potrebbero passare alle regioni, come detto su base volontaria, basta leggere l'articolo 117 della Costituzione che è molto esplicito e chiaro. "Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni; commercio con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale".

Il punto più rilevante di quelli elencati è certamente l'istruzione che, con l'autonomia differenziata, potrebbe diventare su base regionale come ad esempio oggi già accade per la sanità. Fatte salve le regole nazionali decise dallo Stato e l'autonomia di ogni singolo istituto scolastico, l'organizzazione sarà a capo delle regioni che faranno richiesta di questa competenza. Il nodo complicato e forse più difficile da dirimere sarà quello dei soldi. E' chiaro che trasferendo le competenze agli enti locali andranno trasferite anche le risorse finanziarie.

Ed è su questo punto che nel governo, in particolare tra Lega e Fratelli d'Italia, potrebbe aprirsi una competizione e frizioni con il partito della premier preoccupato per l'eventuale penalizzazione delle regioni del Mezzogiorno. Insomma, il progetto è certamente rivoluzionario e assomiglia molto al federalismo spagnolo dove, da anni, è stata introdotta l'autonomia differenziata. Il Veneto potrebbe diventare la Catalogna (senza richiesta di secessione), dunque, ma, come detto, la regione di Madrid è una comunità autonoma con poteri speciali garantiti dallo Stato. Appunto, Roma Capitale.

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