Politica

Roma, Sgarbi: "Si voti a ottobre. Il terrore del Covid non può vincere"

Di Monica Soldano

L'intervista di Affaritaliani.it

 
 

Vittorio Sgarbi è in campagna elettorale per le amministrative con Rinascimento Italia e viaggia molto. Ieri sera a Roma per la campagna per Michetti sindaco, nel cuore del quartiere EUR tra selfie con belle donne, arrivate per lui anche da Milano, aspiranti soubrette così come donne impegnate in politica con il nuovo gruppo di Rinascimento. Presenti alcuni candidati romani al Comune, come l'ex forzista Adriano Ciamei e l'aspirante candidato a presidente del X municipio Antonello Delle Monache. Ecco cosa ha detto ad Affaritaliani.

Sgarbi, lei va su e giù per l'Italia: Milano, Bologna, Roma, ma quando si voterà, perchè è così difficile decidere una data?
Il responsabile di tutto è sempre lo stesso: il terrore del Covid, che ha impedito di votare quando ci fu la crisi del governo Conte. Allora Sergio Mattarella non volle sciogliere le camere, come richiesto dalla Meloni, ma propose  Draghi oppure Draghi. Nacque così il governo di tutti (eccetto Fratelli d' Italia), ovvero il governo elettorale per ottenere quasi mille voti per Draghi, dopo, per essere eletto alla Presidenza della Repubblica. Oggi, per lo stesso motivo, il terrorre del contagio, che si pensa possa riattivarsi in autunno, favorito dagli assembramenti elettorali, le amministrative si vogliono, al contrario, anticipare. A maggio, per lo stesso motivo, le avevano invece rinviate. Tutto questo è insopportabile: la nostra vita non può dipendere da varianti che non sono mortali, ed abbiamo anche fatto i vaccini! Insomma, anticipare a settembre il voto, come suggeriscono alcuni, Pd e FI, significherebbe ancora una volta limitare la politica, nel nome del terrorismo sanitario. Non si fa una campagna elettorale in dieci giorni. Domani chiamerò il ministro dell'Interno e capirò meglio, ma a me non piace tutto questo, perchè condizionare l'attività politica così non lo trovo giusto.
 
 Vittorio Sgarbi era partito da solo ed ora per Roma siete in tre, è un nuovo metodo di lavoro?
Il centro destra non ha fatto le primarie, è vero, ma se si lascia qualcuno a casa con l'aut aut, non hai lo stesso risultato dell'inclusione. Per questo era nato il nostro tridente: Matone sindaco, Michetti, prosindaco ed io assessore, era una proposta piaciuta subito a Salvini. Però, poi, è stato suggerito un ribaltamento, perchè Enrico Michetti sindaco piaceva di più alla Meloni, mentre la Matone andava bene con un solo ruolo. Io, poi, rinunciando alla candidatura  a sindaco sono stato più libero. Ho potuto fare le liste e potrò occuparmi della cultura,come assessore, senza dover fare mille altre cose. Così teniamo insieme personalità diverse e non disperdiamo nulla. Ci vorrebbero  dieci sindaci per Roma, ma almeno con il tridente si evitano i conflitti inutili e si portano energie ad una città particolarmente difficile.

Roma sembra un grande laboratorio per far crescere una nuova realtà nazionale, Rinascimento. Come sta andando in giro per l'Italia?
Il dato di voto alle comunali di Aosta ci ha dato il 25%, grazie alla bontà del candidato, mentre alle regionali il 6%. Oggi esiste uno spazio nel centro destra dove sono rimasti due pilastri, Fratelli d Italia e la Lega, perchè per Forza Italia si tratterebbe di un voto commemorativo anche se rispettabile, per questo offrire più liste con un ventaglio più ampio rivolto alla cultura ed al paesaggio, in un modo più specifico e forte di quanto oggi non faccia la proposta di Berlusconi, ma restando nella stessa area.
 
Qual è l'idea forte di Sgarbi per Roma?
Una straordinaria riunione di tutti i principali responsabili di tutti i musei e della cultura europea a Roma. Dobbiamo dimostrare che Roma può ancora essere egemone e solo con la cultura si può fare tutto  questo. Cultura vuol dire anche religione, formazione, educazione, in una parola rinascita. Roma si ricandidi a Capitale d' Europa!

Ci vorranno molti denari e capitali per Roma, anche privati?
I capitali privati per Roma sono già disponiubili, se una proposta è credibile, seria ed importante non ci sono problemi.

Esiste ancora un voto cattolico per Roma Capitale?
Penso proprio di si. Secondo me occorre riappropriarsi dell'orgoglio cattolico, che è cultura. L' arroganza del ddl Zan va in direzione opposta ed è inaccettabile perchè racconta che i valori della famiglia sono antagonisti tra loro. Uno può essere cristiano senza vergognarsi di esserlo. Occorre mostrare i propri valori cristiani. Siamo orgogliosi di questo papa, Francesco, dobbiamo consentire al cattolico di avere convinzioni pari a quelle degli omosessuali di irridere Cristo, mettendogli i tacchi a spillo.

Roma oggi più che mai è una città multiculturale, multireligiosa, come si fa a stare bene tutti insieme?
Ognuno può continuare ad essere se stesso, con le proprie convinzioni. L'errorre di Zan è pensare che ha ragione solo lui. Invece, è di buon senso trovare una mediazione come ha fatto Ivan Scalfarotto con Italia Viva. Devi dire rispettiamo tutte le esigenze, non solo le proprie.
 
Tra i candidati sindaci, a chi pensa che potrete o dovrete chiedere una mano in un eventuale ballottaggio?
A Carlo Calenda, che potrebbe arrivare quarto. Lui si rivolge al centro sinistra, dunque ad un elettorato che a noi non toglierà niente, ma ora le persone hanno bisogno di centro destra e Calenda non troverebbe nessuna ospitalitò a sinistra.