Politica
Rousseau, 13.19: oltre 56.000 votanti. Casaleggio esulta: "E record mondiale"
Di Maio: "Ho votato ma il voto è segreto"
"Alle 13.19 di oggi abbiamo superato le 56.127 votazioni da parte degli iscritti, è l'attuale record mondiale di partecipazione online a una votazione politica. Sono molto contento di questa dimostrazione di democrazia diretta. Il M5s è l'unica forza politica quantomeno in Italia che fa partecipare gli iscritti a scelte così importanti per il futuro del Paese". Così Davide Casaleggio in una dichiarazione alle telecamere di La7 fuori la sede della Casaleggio Associati a Milano.
Governo: Di Maio, ho votato ma voto e' segreto - "Ho votato ma il voto e' segreto". Cosi' il leader del M5S Luigi Di Maio replica, uscendo da Palazzo Chigi, a chi gli chiede se abbia votato su Rousseau. "Questo governo si formerà per il voto di tanti italiani che" potranno decidere "senza delegare". Lo ha detto Luigi Di MAIO rientrando a palazzo Chigi dopo una pausa pranzo a base di tagliata in un ristorante a 200 metri dalla sede del governo.
Governo: al via voto M5S. "Momento delicato per il Paese"
"Quello che stiamo vivendo e' un momento molto delicato per il Paese. E va affrontato mettendo al centro gli interessi e le esigenze dei cittadini, della comunita' che tutti insieme formiamo". Cosi' sul blog delle Stelle si apre il voto sulla piattaforma Rousseau".
Nel post si legge: "Per noi il mandato dei cittadini e' una cosa seria, dura cinque anni che e' il tempo previsto dalla Costituzione per realizzare un programma di Governo in modo strutturale e con una visione, anche culturale, di lungo periodo". E ancora: "Il MoVimento 5 Stelle e' post ideologico, basa l'azione politica sui temi e non sulle persone o sulle poltrone. Siamo disponibili a impegnarci - al fianco del Presidente Conte - per mantenere le nostre promesse e tutelare gli interessi dei cittadini, a condizione che gli interlocutori con cui necessariamente occorre dialogare per portare avanti un programma per il Paese, tengano fede agli impegni assunti dinanzi agli italiani, prima ancora che al MoVimento 5 Stelle". Per concludere: "A nostro avviso esistono delle necessita' per il Paese non rinviabili: innanzitutto tagliare 345 parlamentari, una riforma che l'Italia aspetta da molti anni giunta alla quarta lettura e fermata dal tradimento della Lega. Abbiamo inoltre il compito di impedire l'aumento dell'Iva, ma anche di lavorare a tanti temi decisivi che il nostro capo politico Luigi Di Maio ha illustrato qualche giorno fa dopo le consultazioni al Quirinale: taglio delle tasse, tutela del lavoro, avvio di un grande programma di investimenti per la tutela ambientale (green new deal) e per l'economia circolare, lotta alla criminalita' organizzata, tutela e valorizzazione dei nostri beni comuni. Queste, come altre questioni determinanti per il presente e il futuro del Paese, aspettano delle risposte e delle soluzioni". Per tutti questi motivi, vi chiediamo: "Sei d'accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?".
Governo: M5s, Lega ha tradito contratto per voracità elettorale
Dopo 14 mesi di governo con il M5s "la Lega ha deciso di tradire il contratto per pura convenienza e voracità elettorale, facendo cadere il governo guidato dal presidente Conte e gettando il Paese in una crisi scomposta e pericolosa per i tempi e i modi con cui è stata provocata". Nel giorno della votazione sulla pittaforma Rousseau sulla nuova alleanza con il Partito democratico, il Movimento - in un post sul Blog delle Stelle - torna così ad attaccare il partito guidato da Matteo Salvini. "La Lega - si aggiunge - è venuta meno a un impegno preso, portando l’Italia in una situazione molto difficile".
Governo, fino alle 18 voto iscritti Rousseau su alleanza con Pd
"“Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?”. Questo il quesito della consultazione online su cui votano gli iscritti alla piattaforma Rousseau per decidere se dare via libera al governo giallorosso. Il voto è aperto dalle 9 alle 18.
Rousseau, al via il voto. Chi è per il sì e chi per il no nella galassia M5S
Nella fotografia attuale della galassia grillina, la parte leale al vicepremier non appare mossa: con Di Maio restano saldamente i "governativi" Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede, Giulia Grillo, Vincenzo Spadafora, Manlio Di Stefano, Carlo Sibilia, oltre ai capigruppo Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli. Impegnati, tutti, a fare in modo che la nascita eventuale del governo giallorosso non si accompagni a un ridimensionamento del ruolo del Capo politico e al congelamento della riorganizzazione di M5s che era a buon punto e che è stata congelata dallo scoppio della crisi.
Sull'altro fronte, anche attorno al presidente della Camera Roberto Fico e all'ala "ortodossa", ben disposta verso un accordo coi Dem da tempi non sospetti, lo schieramento non è mutato: il pressing per un accordo senza "se" e senza "ma" viene sostenuto dal presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, da quello della commissione Affari costituzionali della Camera Giuseppe Brescia e dai parlamentari Luigi Gallo, Alberto Airola, Doriana Sarli e Federico D'Inca'.
Tra gli scettici sull'accordo col Pd, in "zona Paragone" ci sarebbero anche il sottosegretario Stefano Buffagni e il socio di Rousseau Massimo Bugani, mentre agli scettici "di sinistra" si possono ascrivere le posizioni di Paola Taverna e del citato Alessandro Di Battista. Scettico, da par suo, viene dato anche Davide Casaleggio.
Ma il "fattore Conte", come molti osservano, dopo l'appello di ieri sembra destinato a fare la differenza, anche perché è opinione comune che il carisma di Conte stia facendo breccia nei gruppi parlamentari grillini, specialmente tra gli eletti più giovani, molti dei quali letteralmente "folgorati" dal modo in cui il premier ha gestito la crisi e ha risposto al leader leghista Matteo Salvini in Senato lo scorso 20 agosto.
Con un accorato appello ha prima ricordato loro che "il Movimento ha sempre detto in modo molto chiaro, prima delle elezioni, che se non avesse avuto la maggioranza in Parlamento, avrebbe realizzato il programma con le forze disponibili a farlo, per cambiare il Paese, senza farne una questione di schieramenti politici", per poi chiedergli "di non tenere in un cassetto queste idee, questi sogni".
"Questo è il momento di tirarli fuori - ha aggiunto Conte - oggi più che mai ne abbiamo bisogno per disegnare e realizzare il paese che vogliamo".
Quasi contemporaneamente, Luigi Di Maio, sempre su Facebook, affrontava il nodo politico della questione, parlando del ruolo di vicepremier per annunciare, di fatto, una svolta decisiva: "Si è fatto un gran parlare della vicepresidenza del consiglio dei ministri e si è detto che la trattativa si era bloccata per questo: ma non è vero. Abbiamo saputo che il Pd ha fatto un passo indietro rinunciando al suo vicepremier e quindi il problema non sussiste più".
"Noi - ha proseguito Di Maio - abbiamo espresso un concetto semplice: Conte è un premier super partes. Se ci fosse stato un vicepremier del Pd, allora doveva esserci anche per il M5s, così che avessero pari rappresentanza".
In ogni modo, il leader del Movimento, anche se ha utilizzato toni concilianti, non ha dato alcuna indicazione di voto in direzione del "si'", a differenza di Giuseppe Conte, in coerenza con quanto affermato in mattinata dopo aver incontrato a Palazzo Chigi gli esponenti grillini del governo dimissionario, sottolineando che l'esito della votazione online di domani sarà vincolante come lo sono state tutte le votazioni precedenti e spiegando esplicitamente che la nascita del prossimo governo dipenderà dal risultato di questo voto.
Consapevoli della posta in gioco, i "partigiani" più in vista di entrambi le posizioni non hanno esitato già nella giornata di ieri a fare l'endorsement a favore del sì o del no. In quest'ottica, la consultazione online sul governo appare anche l'occasione per fare il punto sulle anime interne al Movimento.