Politica
Germania, Marco Rizzo: "Sahra Wagenknecht vittima di se stessa e dei brogli elettorali"
"Cdu-Spd insieme per la guerra e contro Putin e Trump". Intervista
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Marco Rizzo e Sahra Wagenknecht
"Il tema di fondo è capire che non esistono più destra e sinistra e infatti in Germania si mettono assieme"
"Il tema è questo: passare dal 15% della Turingia al 5% delle elezioni nazionali ce ne vuole. Sahra Wagenknecht paga due colpe: una è quella di aver commesso un errore esiziale perché in Turingia ha preso il 15% otto mesi fa, e il 13% circa in Magdeburgo e in Sassonia, per poi andare al governo con Cdu e Spd. E' come se io con Democrazia Sovrana Popolare al 15% andassi al governo con Forza Italia e il Pd". Con queste parole Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana Popolare, commenta con Affaritaliani.it il mancato raggiungimento per un soffio del partito BSW alle elezioni tedesche fermatosi al 4,97%.
"Poi nessuno mi convincerà mai che con lo sbarramento al 5% e la necessità di far nascere un governo Cdu-Spd, ovvero l'asse della guerra e della conservazione, qualcuno nel conteggio dei voti non ci abbia messo una manina e con qualche broglio elettorale abbia fatto fermare BSW al 4,97% facendo così perdere a Wagenknecht 38 deputati al Bundestag permettendo la nascita del governo Cdu-Spd. Andreotti diceva: 'A pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca'".
Rizzo poi prosegue nella sua analisi: "Il tema di fondo è capire che non esistono più destra e sinistra e infatti in Germania si mettono assieme. La spaccatura ora è verticale tra chi vuole la pace, è contro la guerra, contro l'immigrazionismo e a favore della giustizia sociale. Dall'altra parte c'è la sacra unione globalista dell'Europa e della Nato contro la Russia e contro gli Stati Uniti di Trump. Questo è il discrimine che oggi segna la differenza, non mi interessa più se uno è di destra o di sinistra. Anche in Italia la differenza deve passare da questo paradigma: chi vuole la guerra, il globalismo, l'immigrazionismo e chi vuole sciogliere l'Unione europea e non fare la guerra alla Russia", conclude il leader di Democrazia Sovrana Popolare.
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