Politica

Salario minimo, Misiani (Pd): "Serve un'apertura ufficiale da Meloni"

Di Alberto Maggi

Il responsabile economico del Partito Democratico: "Va tolto di mezzo l’emendamento soppressivo presentato dalla maggioranza"

Quali possono essere i tempi per arrivare a un accordo?
"In questi giorni abbiamo letto tante indiscrezioni e retroscena. Ora serve un’apertura ufficiale da parte della Meloni e alcuni atti concreti: va tolto di mezzo l’emendamento soppressivo presentato dalla maggioranza ed è necessario avviare il confronto subito, non a settembre come vorrebbe la destra per ragioni puramente tattiche".

Serve anche il dialogo con le parti sociali, sindacati e Confindustria?
"Certamente. La proposta unitaria delle opposizioni nasce da un confronto anche con le parti sociali. È chiaro che qualunque ipotesi di salario minimo in Italia non può che mettere al centro il ruolo dei sindacati e delle associazioni delle imprese e la contrattazione collettiva nazionale più rappresentativa".

Quale potrebbe essere il punto di caduta per un'intesa maggioranza-opposizioni?
"È prematuro ipotizzare punti di caduta. Prima bisogna iniziare un confronto vero. Finora la maggioranza lo ha evitato. Adesso, forse, si sono resi conto che il loro ostruzionismo non regge. Tre milioni di dipendenti percepiscono meno di 9 euro l’ora, e tanti di loro sono letteralmente sfruttati. I sondaggi di opinione, a loro volta, parlano chiaro: tre quarti degli italiani sono a favore, e tra questi la larga maggioranza anche degli elettori della destra. Nessuno, nemmeno la Meloni, può ignorare questa realtà".