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Politica
Salis, il padre contro il governo: "Da loro solo no, lasciati soli"

Padre Salis, 'da governo solo no, Ilaria resterà in cella'

"E' andata molto peggio di quanto ci aspettassimo, non vediamo nessuna azione che possa alleviare la situazione di mia figlia. Siamo stati lasciati soli. Abiamo chiesto due cose, i domiciliari in Italia o in alternativa in ambasciata in Ungheria e entrambe ci sono state negate. Credo che mia figlia resterà ancora per molto tempo in carcere e la vedremo ancora in catene ai processi". Lo dice Roberto Salis, il padre della 39enne antifascista in carcere in Ungheria, all'uscita del ministero della Giustizia dopo gli incontri con i ministri degli Esteri e della Giustizia Antonio Tajani e Carlo Nordio.

Caso Salis: Meloni,se Schlein piu' brava noi sapra' cosa fare"

"Non so cosa intenda Elly Schlein quanto a un grave ritardo del governo. Se lei e' piu' brava di noi, sicuramente sapra' cosa fare". Cosi' Giorgia Meloni, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della sua visita ufficiale in Giappone. 

Caso Salis: Schlein, Meloni ci attacca? Al governo c'e' lei

"Giorgia Meloni ci attacca dal Giappone. Dev'essere il fuso orario perche' ha detto che se siamo piu' bravi noi possiamo occuparcene noi e si dimentica che al Governo c'e' lei. E il Paese si aspetta risposte da lei". Lo ha dichiarato la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, dopo un flash mob al Parlamento europeo organizzato dal Pd per la liberazione di Ilaria Salis. "Del loro sdegno, del loro dolore, della loro sorpresa di cui ha parlato ieri il ministro Nordio Ilaria Salis non puo' farsene nulla e tanto meno la sua famiglia. Quello che il Governo deve fare e' adoperare ogni strumento per riuscire ad assicurare il rispetto dei suoi diritti e della sua dignita'", ha aggiunto.

Caso Salis: Ue, domiciliari sarebbero in linea con norme

"Desidero richiamare la vostra attenzione sulla normativa rilevante dell'Unione europea: la decisione quadro del 2009, 829JHA, sull'ordine di vigilanza europea che consente ai sospettati di essere vigilati nel loro Paese di provenienza aspettando il processo in un altro Stato. E' stata recepita sia dall'Ungheria che dall'Italia. Questa decisione quadro mira a prevenire l'inequita' tra i residenti e non i residenti nella fase del processo. Questo perche' i non residenti spesso sono in custodia molto piu' spesso dei cittadini dello Stato in questione". Lo ha dichiarato la commissaria ai Servizi finanziari, Mairead McGuinnes, a nome della Commissione europea nel dibattito sul caso di Ilaria Salis al Parlamento europeo. "La Commissione sa che ci sono stati contatti bilaterali tra l'Italia e l'Ungheria, hanno discusso della possibilita' di alternative alla detenzione nel caso della signora Salis, compresa la possibilita' dei domiciliari in attesa del processo. Questa situazione sarebbe in linea con le conclusioni del Consiglio su misure alternative alla detenzione approvate durante la presidenza finlandese nel 2019", ha aggiunto. "Queste conclusioni dichiarano che sanzioni e misure di non custodia devono essere considerate quando il caso lo rende opportuno. La Commissione e' a disposizione per aiutare a una soluzione sostenibile nell'ambito della normativa unionale", ha evidenziato McGuinness. 






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