Politica
Salvini-Carofiglio: odio e aggressioni sui media degli scrittori più noti
Nella serata di martedì, nel talk, condotto da Floris su “la 7”, uno scrittore di successo, Gianrico Carofiglio, ha accostato Matteo Salvini-che non aveva negato di conoscere, bene, 2 dei tre commercialisti, vicini alla Lega, arrestati a Milano- agli amici, solidali, degli assassini di Willy a Colleferro. Si potrebbe rispondere all’ex senatore del PD, come si fa a Torino : “Esagerùma nen !”.
Ma si dovrebbe auspicare, in primis, dai commentatori, che scrivono sui giornali e sono ospiti negli studi tv, maggiore equilibrio, nelle esternazioni, anche nei confronti dei politici, a loro non graditi.
Ha commentato Claudio Borghi, deputato della Lega: “Hanno voluto provare a fare l'agguato a Salvini, con una concentrazione, fuori scala, di rabbia e livore. Non immaginavano che lui, con calma olimpica, avrebbe fatto sbroccare i poveretti, in studio, che hanno dato un'immagine di loro devastante.
Odio puro. Pena”.
Se il leader dello schieramento avversario viene considerato il nemico da abbattere, gli opinionisti finiscono nel dare un’immagine non serena e aggressiva. E Salvini, abilmente, ha fatto ricorso all’ironia : “Signor Carofiglio , mi dica quale espressione facciale, nel suo manuale, devo tenere, così io la tengo, rispettosamente...”.