Politica

Salvini-Carofiglio: odio e aggressioni sui media degli scrittori più noti

L'opinione di Pietro Mancini

Nella serata di martedì, nel talk, condotto da Floris su “la 7”, uno scrittore di successo, Gianrico Carofiglio, ha accostato Matteo Salvini-che non aveva negato di conoscere, bene, 2 dei tre commercialisti, vicini alla Lega, arrestati a Milano- agli amici, solidali, degli assassini di Willy a Colleferro. Si potrebbe rispondere all’ex senatore del PD, come si fa a Torino : “Esagerùma nen !”.

Ma si dovrebbe auspicare, in primis, dai commentatori, che scrivono sui giornali e sono ospiti negli studi tv, maggiore equilibrio, nelle esternazioni, anche nei confronti dei politici, a loro non graditi.

Ha commentato Claudio Borghi, deputato della Lega: “Hanno voluto provare a fare l'agguato a Salvini, con una concentrazione, fuori scala, di rabbia e livore. Non immaginavano che lui, con calma olimpica, avrebbe fatto sbroccare i poveretti, in studio, che hanno dato un'immagine di loro devastante.
Odio puro. Pena”.

Se il leader dello schieramento avversario viene considerato il nemico da abbattere, gli opinionisti finiscono nel dare un’immagine non serena e aggressiva. E Salvini, abilmente, ha fatto ricorso all’ironia : “Signor Carofiglio , mi dica quale espressione facciale, nel suo manuale, devo tenere, così io la tengo, rispettosamente...”.