Politica

Salvini desnudo: quella pancetta ostentata che conquista il popolo

Marco Zonetti

Nell'era di photoshop, le foto balneari del vicepremier senza veli, senza filtri, senza ritocchi creano empatia e portano un mare di consensi

La fenomenologia del "Salvini desnudo" era già stata ampiamente da noi sviscerata in un articolo pubblicato su affaritaliani.it oltre un mese fa, molto tempo prima, cioè, che i sociologi, i politologi e gli esperti di comunicazione scrivessero fiumi di inchiostro al riguardo.

In questi caldi giorni estivi, il Ministro dell'Interno spopola sui social network fotografato in costume, a torso nudo, sulle spiagge intento a scattarsi selfie con i bagnanti, e - al grido di "indignati di tutta Italia unitevi" - ogni suo post "senza veli" viene ricondiviso migliaia di volte dai detrattori che commentano sdegnosi le "sconcezze" spudorate del vicepremier leghista in déshabillé.

A parte la pubblicità gratuita che fanno al loro nemico numero uno, i detrattori di cui sopra non comprendono quanto quelle nudità "normali" e del tutto "ordinarie" ostentate con tanta tranquillità da Salvini non siano frutto di delirio narcisistico ma siano in realtà una formidabile macchina da consenso. L'inquilino del Viminale non soffre di alcuna inibizione o remora nel mostrare il proprio corpo non scolpito dalla palestra o, meglio ancora, non ritoccato da filtri digitali, un evento del tutto epocale nell'era di photoshop in cui anche il verduriere ultracinquantenne o la docente universitaria di Filosofia Teoretica non resistono alla tentazione di abbellirsi e cancellare le magagne fisiche, anche le più insignificanti, quando pubblicano un selfie su facebook o su instagram. 

La Sinistra schifata dai selfie balneari di Salvini non capisce quanto invece quella "pancetta" nuda spiattellata senza alcun pudore arrivi a colpire l'immaginario del "popolo". Per anni i professoroni e gli esimi politologi si sono profusi in dotte elucubrazioni sulla comunicazione verbale del leader del Carroccio, definendola "di pancia" e atta a "vellicare gli istinti più bassi degli italiani", accusandolo di demagogia bieca e di ricalcare certe caratteristiche dell'ars oratoria di Benito Mussolini. Ebbene, oggi, passando dalla comunicazione verbale a quella fisica, con la sua pancia in bella mostra Salvini compie un ulteriore passo avanti, superando lo stesso Duce, ma anche Grillo, Putin, financo Berlusconi, perfino lo stesso Obama.

Con il suo ordinariamente morbido addome Salvini abbatte il mito del leader politico che trascina le folle complice anche la prestanza fisica. Il capo politico Salvini non ha bisogno di sfoggiare un corpo tonificato dalla dura e virile fatica; non necessita di imprese titaniche come l'attraversamento dello stretto di Messina; non abbisogna di pettorali possenti e di addominali scolpiti da vantare in fotografia; è sordo alle lusinghe delle sirene della chirurgia estetica come il Cavaliere. Né si occupa di far sparire dalla circolazione le foto meno riuscite. No, Salvini conquista con la sua "normalità", facendo scattare nel prossimo l'identificazione, la più strategica ed efficace delle armi politiche. Se prima con i suoi discorsi diceva al potenziale elettore: "Tu e io parliamo la stessa lingua, la pensiamo allo stesso modo" ora con quelle foto al naturale aggiunge: "Guardami, io sono come te anche fisicamente. Non ho paura di mostrarmi come sono. Sono vero, sono genuino, sono sincero. Puoi fidarti di me". E questo funziona sia con gli uomini sia con le donne. Quel corpo del tutto ordinario sfoggiato senza problemi non crea scompensi in chi è fisicamente svantaggiato, e al tempo stesso aumenta l'autostima di chi invece è fisicamente dotato. 

La "pancetta" di Salvini è, politicamente e mediaticamente, un atto del tutto "rivoluzionario". E il fatto che sia lui stesso a esporla così com'è senza attendere le classiche foto rubate da spietati paparazzi estivi  sguinzagliati da Novella 2000 pronti a carpire bucce d'arancia, seni cascanti, sederi cellulitici e rotolini o rotoloni delle celebrità, è ulteriormente d'impatto sull'immaginario collettivo.  

Certo, presto sarà il momento di rivestirsi per affrontare le sfide dell'autunno, e - vista la velocità con cui i leader  politici oggigiorno nascono e si consumano nello spazio di pochi anni, spesso anche solo di mesi (vedi Emmanuel Macron) - non si può dire se la popolarità di Matteo Salvini, ora alle stelle, crescerà ulteriormente, resterà stabile o crollerà. Sta di fatto però che, dal punto di vista della comunicazione politica in Italia e non solo,  e delle strategie per raccogliere consenso, in questa estate 2018 non ne sta sbagliando una. Anche grazie a quella "pancetta".