Politica

Salvini e lo schiaffo ai buonisti: c'è lui dietro il decreto Caivano

Di Giuseppe Vatinno

Grazie all'avvicinarsi delle elezioni europee finalmente misure efficaci per combattere la criminalità

E poi c’è la responsabilizzazione dei genitori che si vedranno tolta la potestà genitoriale in caso di comportamenti criminali e di dispersione scolastica dei figli. Le misure –dice la stessa Meloni- sono insufficienti ma il dibattito ne proporrà altre. In questo modo si toglie l’impunità dovuta all’età su cui conta la criminalità. La stessa impunità che è utilizzata dalle borseggiatrici incinte per cui ora è iniziata una revisione dell’articolo 146 del codice penale grazie ad un emendamento della Lega.

Questo espediente –come è noto- è spesso utilizzato da borseggiatrici di etnia Rom. Insomma qualcosa sta finalmente cambiando. Il decreto Caivano è frutto non solo dell’emergenza istituzionale ma anche delle dinamiche politiche interne alla maggioranza in vista delle elezioni Europee del 2024.

Matteo Salvini sta occupando lo spazio elettorale a destra della Meloni che si è dovuta spostare al centro, soprattutto in politica Estera, dove è sotto i potenti riflettori internazionali. Il decreto sulla tassazione degli extra –profitti bancari è stato il primo passo, il decreto Caivano il secondo.

Si tratta di misure assai popolari sul suo elettorato originario ma senza la pressione leghista sarebbero state inattuabili perché cono misure che all’Estero vengono guardate con sospetto per il passato della Meloni che tenta di tenere Italia e Mondo su piani separati, ma è molto difficile in questa epoca di notiziabilità immediata.

Già l’opposizione di sinistra ha gridato al “carcere per i bambini”, disconoscendo che i 14enni non sono più quelli di una volta e possono mostrare veri e propri comportamenti criminali, come del resto i 12enni. E Il Pd non ha mai smesso di parlare male dell’Italia all’Estero e questo sarà il canale di attacco che la Schlein utilizzerà in Europa. In ogni caso sono queste le misure che lo zoccolo duro degli elettori del centro – destra vuole e per cui ha votato l’attuale maggioranza. Se non ci fossero state le Europee tutto sarebbe stato più lento.