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Politica
Salvini leader? Berlusconi frena. "Non si cresce con le polemiche"

Salvini leader? Silvio frena. "Non si cresce con le polemiche" La risposta all'intervista di Affari

L'intervista realizzata da Affaritaliani.it al segretario della Lega Matteo Salvini, alla vigilia della manifestazione anti-Renzi di Firenze, ha scatenato un vero terremoto nel centrodestra. Silvio Berlusconi, dalle colonne del Corriere della Sera, ha immediatamente risposto al leader del Carroccio e alla sua discesa in campo come leader, annunciata proprio su Affaritalini.it. Ecco che cosa ha detto Salvini ad Affari: "Sono pronto a fare il premier. Berlusconi si decida, ho atteso troppo" (leggi l'intervista completa).

All'ex Cavaliere non sono affatto piaciute le parole del leader leghista, tanto che ha risposto punto su punto.

Berlusconi ribatte a Salvini: "Il problema degli italiani non è il nome del leader"

"Non penso che Salvini creda davvero che oggi il problema che interessa gli italiani, o anche solo i nostri elettori, sia il nome del leader. Prima bisognera' verificare e capire tante cose: come andra' il referendum e con quale legge elettorale si andra' a votare". Silvio Berlusconi, dalla pagine del Corriere della Sera frena sull'ipotesi che sia il segretario della Lega Matteo Salvini, il prossimo leader del centrodestra e ribadisce che "e' ingenuo immaginare di crescere politicamente soltanto esasperando i toni e alimentando le polemiche". L'ex premier poi insiste: "Dopo il referendum, con la vittoria del No, ci dovremmo porre un solo problema: quello di far andare al piu' presto il Paese alle urne, con un sistema elettorale condiviso che possa funzionare davvero". Berlusconi ripete come il rischio "stante l'attuale legge elettorale", sia quello di una "deriva autoritaria", quindi "ora pensiamo a far vincere il No. Sara' poi il Presidente della Repubblica a decidere la formula di governo piu' adeguata. E noi ci regoleremo di conseguenza". Per quanto riguarda poi la possibile nuova legge elettorale Berlusconi spiega: "chiedo una legge elettorale proporzionale a turno unico per una ragione evidente: la realta' politica e' cambiata. Un tempo esistevano due poli ora ne esistono tre". Serve dunque una legge "che, impedendo finalmente ogni possibilita' di brogli, garantisca la corrispondenza fra la maggioranza in Parlamento e la vera maggioranza degli italiani. In questo caso noi ci candideremo per vincere. Saranno altri a doversi porre il problema di collaborare con noi". 

Una cosa è certa. L'elezione di Trump alla Casa Bianca e il referendum del 4 dicembre in Italia, comunque vada a finire, sono destinati a ridisegnare il quadro politico nazionale, anche e soprattutto nel centrodestra, come dimostra il botta e risposta tra Matteo Salvini e Berlusconi.

Berlusconi a tutto campo: "Con Trump qualche analogia ma molte differenze"

"Alcune analogie sono evidenti, anche se la mia storia di imprenditore e' molto diversa", ma "io non interpreto 'la destra', rappresento un ceto liberale e popolare, nel quale sono confluite le migliori tradizioni politiche del nostro Paese: da quella cattolica a quella del socialismo riformatore, da quella del liberismo a quella della destra democratica e responsabile". Silvio Berlusconi, in un'intervista al 'Corriere della Sera', non respinge il paragone tra lui e Donald Trump ma rimarca anche le differenze. Il leader di Forza Italia invita comunque a "lasciar lavorare" il neo presidente Usa "votato da tutti gli americani stanchi di una politica vecchia, chiusa in se stessa, diventata incapace di ascoltare e capire".

Tra le analogie Berlusconi sottolinea quindi "la politica fiscale annunciata, cosi' come l'accento posto sul controllo dell'immigrazione e sulla legalita'. Non sono invece condivisibili - aggiunge - le scelte protezionistiche e le tentazioni isolazionistiche che ha espresso. Pero' la politica mi ha insegnato che i leader non si giudicano sui programmi, si giudicano sui comportamenti. Lo vedremo all'opera". Bene anche l'apertura alla Russia: "Abbiamo bisogno della Russia per affrontare - insieme - i problemi drammatici dello scacchiere internazionale".

 

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