Salvini: da Firenze il progetto per l'Italia. Silvio decida, ho atteso troppo

Matteo Salvini, segretario federale della Lega, intervistato a tutto campo da Affaritaliani.it, parla della manifestazione di sabato 12 novembre a Firenze contro il premier, del referendum del 4 dicembre, dei rapporti con Forza Italia e Silvio Berlusconi e delle conseguenze sulla politica italiana della vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane. Sul sito http://www.iovotono.org tutte le informazioni sulla manifestazione di Firenze sul No al referendum istituzionale.

Che cosa accade domani a Firenze?
"Domani a Firenze sarà una bellissima giornata, ricca di persone e di contenuti e che lancia una battaglia ben precisa".

Quella per il No al referendum e...?
"Ne parliamo domani".

Quindi ci saranno dei colpi di scena...
"Ci sarà l'inizio di un cammino".

Giorgia Meloni sarà in piazza con lei?
"Sì, certo".

E Silvio Berlusconi?
"Non mi risulta".

Come mai?
"Penso per motivi di salute".

Beh, sembra proprio una scusa...
"Non penso, però sicuramente non ci saranno né Parisi né quegli esponenti di Forza Italia nostalgici del passato e degli inciuci con Renzi. Ma questo non mi dispiace affatto. Anzi...".

Giovanni Toti certamente sarà in piazza con voi, chi altro di Forza Italia?
"Sarà una giornata dedicata agli amministratori locali. Ci saranno 300 sindaci. Ci sarà sicuramente Toti, ci saranno i sindaci di Ascoli, di Savona, di Grosseto, di Arezzo, di Padova, di Rovigo, di Novara. E quindi ce ne saranno tanti anche di Forza Italia".

Dopo la vittoria di Trump, l'Italia è pronta per essere guidata dal Centrodestra (o dalla destra)?
"Centrodestra e Centrosinistra sono categorie del passato. Trump ha preso il voto degli operai, dei giovani, degli agricoltori. L'Italia è pronta per un progetto che si fonda sull'identità, sulla sovranità, sull'orgoglio, sulla battaglia, sulla liberazione dall'Europa. Esattamente l'antitesi di Renzi".

E questa antitesi non possono essere i 5 Stelle che ora lodano Trump?
"Al di là dell'appoggio a Trump - in politica estera dicono tutto e il contrario di tutto - su uno dei fondamentali per l'Italia e per l'Europa e su cui Trump ha vinto, ovverosia l'immigrazione, l'Islam e via dicendo, i 5 Stelle sono più a sinistra del Pd".

Se Trump è diventato presidente degli Stati Uniti e va alla Casa Bianca, Matteo Salvini può andare a Palazzo Chigi come presidente del Consiglio?
"L'elezione di Trump significa che con coraggio, idee chiare e una bella squadra si arriva dappertutto. E quindi se me lo si chiederà, io il coraggio ce l'ho, la squadra anche e le idee pure. E da domani comincio".

Salvini il Trump italiano?
"Non faccio paragoni. Ho l'onore di aver incontrato Putin, la Le Pen e lo stesso Trump. Però l'Italia è una storia a parte, e poi il mio portafoglio è estremamente meno ricco... Ma molti dei progetti di Trump ho scoperto con orgoglio che sono i nostri".

Quali?
"Dalla flat tax all'immigrazione, dai dazi sui prodotti cinesi all'idea di superare l'euro e di smetterla con le guerre in giro per il mondo. E quindi perché no?".

Ma un candidato premier leghista potrà essere Giorgetti o Zaia, o il segretario è Salvini e quindi in campo ci sarà il segretario?
"Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità. Io sono entusiasta dei giocatori della squadra, che è la Lega, però onori e oneri per il segretario. In prima linea ho il dovere di esserci io. Punto".

In questa coalizione, che non chiameremo più Centrodestra, ci sarà spazio anche per Berlusconi?
"Dipende da lui e dai suoi consiglieri".

Sicuramente ci saranno la Meloni, Toti, la Santanchè. Ma l'ex Cavaliere?
"Ci saranno un'infinità di sindaci, di consiglieri comunali, di parlamentari e di consiglieri regionali di Forza Italia. E' ovvio che gli artefici del disastro di Roma, cioè quelli che hanno scelto di farci perdere, piuttosto che i tifosi della Clinton o dell'accordo con Renzi, con noi non avranno nessun rapporto".

Quindi Berlusconi deve scegliere, o c'è o non c'è. Giusto?
"Certo. Abbiamo aspettato tanti mesi, forse troppi. Io sto finendo il giro delle zone terremotate e in Umbria, Marche e Lazio i temi del referendum e del Nazareno sono lontanissimi. La gente ci dice e ci chiede di andare avanti dritti e con forza. Quindi io di tempo da perdere con i Parisi, i Verdini, gli Alfano e i Cicchitto non ne ho".

Fitto però ci sarà in questo progetto...
"Fitto ha il grande merito di aver mollato il Partito Popolare Europeo, la Merkel e l'Europa dei burocrati da anni. Quindi Fitto ha fatto quello che per il momento Forza Italia non ha avuto il coraggio di fare".