Salvini-Meloni, sfida aperta. Al Centro-Sud Giorgia più amata di Matteo - Affaritaliani.it

Politica

Salvini-Meloni, sfida aperta. Al Centro-Sud Giorgia più amata di Matteo

Competizione tra Lega e FdI. I numeri del sondaggio Ipsos

Uno degli errori più grandi che si possono fare in politica è quello di pensare che il Centrodestra sia una coalizione unita e coesa. Tralasciando Forza Italia, in crisi di numeri e di leadership, il rapporto tra la Lega e Fratelli d'Italia non è affatto idilliaco come qualcuno potrebbe immaginare pensando al famigerato polo sovranista pronto a conquistare l'Italia sull'onda della Brexit. Uno dei principali problemi di Matteo Salvini - insieme al boom della sardine che ha tolto all'ex ministro dell'Interno l'esclusiva della piazza - si chiama proprio Giorgia Meloni.

L'ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli del 13 dicembre (vedi le slide nel box a lato, in alto a destra) - commissionato a Ipsos da Palazzo Chigi e che Affaritaliani.it ha pubblicato integrale due giorni fa in anteprima e in esclusiva - oltre a mostrare il Carroccio in calo dell'1,2 al 30,6% e FdI in crescita dello 0,5 all'11%, evidenzia anche altri trend molto significativi che spiegano perfettamente come tra i due partiti della destra la concorrenza sia senza esclusione di colpi. Il sondaggio Ipsos sull'operato dei principali leader mostra come Meloni sia praticamente appaiata a Salvini (35 contro 36%) nonostante nelle intenzioni di voto la Lega valga circa tre volte Fratelli d'Italia. E il trend storico è chiarissimo: la leader di FdI è in costante crescita dal 6 giugno a oggi, mentre il segretario leghista, che partiva alla pari con il premier Giuseppe Conte, ha perso terreno più o meno costantemente tanto che ora è distanziato di 13 punti dal capo del governo al 49%.

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Molto interessante anche il dato suddiviso per orientamento di voto. Meloni ha un livello di fiducia superiore a Salvini tra gli elettori del Partito Democratico (5% contro 2) e anche del Movimento 5 Stelle (15% contro 13). Significativa l'analisi all'interno dello stasso Centrodestra. Mentre la presidente di Fratelli d'Italia ha un gradimento del 69% tra chi vota il Carroccio, l'ex titolare del Viminale si ferma al 63% tra gli elettori di FdI, Forza Italia e Cambiamo! di Giovanni Toti. In sostanza Meloni batte Salvini di 6 punti tra chi vota un altro partito della coalizione di Centrodestra.

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Attenzione poi all'analisi per area geografica. Il leader leghista vince (di poco) al Nord Ovest (40% a 37), al Nord Est (50% a 46) e al Centro-Nord (35% a 29), ma al Centro-Sud e al Sud-Isole a prevalere è Meloni rispettivamente con il 32% contro il 30 e con il 34 contro il 33%. Nonostante lo sbarco nel Mezzogiorno e la nuova Lega nazionale, quindi, Salvini è dietro la presidente di FdI dal Lazio in giù. Non solo, anche nel Triveneto di Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, dove il Carroccio supera in molte zone il 40%, Meloni è staccata di soli quattro punti. Segno chiarissimo che le potenzialità di crescita di Fratelli d'Italia sono ampie, mentre la Lega sembra ormai aver raggiunto il massimo del bacino teorico di consensi.

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I dati del sondaggio Ipsos vengono studiati e analizzati a fondo a Palazzo Chigi e sono alla base delle dichiarazioni del premier Giuseppe Conte a DiMartedì quando si è detto convinto che il fenomeno Salvini si stia sgonfiando.

Numeri a parte, gli stessi esponenti di spicco dei due principali partiti del Centrodestra - rigorosamente a microfono spento - non mancano di evidenziare le profonde differenze tra Carroccio e FdI. I leghisti sottolineano l'eccessivo statalismo della destra erede di An e dell'Msi, la troppa voglia di pensare alle nomine e il centralismo esasperato. Da Fratelli d'Italia invece evidenziano l'incoerenza della Lega che ancora oggi non smentisce in maniera categorica di non voler ripetere mai più in futuro l'esperimento di un'alleanza di governo con il M5S (qualora rompesse l'accordo con il Pd) e soprattutto il paradosso di dichiararsi sovranista, come Vox in Spagna e Le Pen in Francia, tifando per Johnson nel Regno Unito, quando questi partiti e questi leader politici sono i nemici numeri uno dell'autonomia/indipendenza (vedi Catalogna, Corsica e Scozia), ovvero il dna della Lega. Insomma, Salvini e Meloni fratelli coltelli.