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Politica
Salvini: Parisi candidato premier? Dai, non scherziamo. Si punta su chi vince


Come ripartirà la Lega a settembre dopo la pausa di agosto?
"Noi partiamo già da Ferragosto, la settimana prossima siamo a Ponte di Legno. Quindi non bisogna aspettare settembre".

Quali progetti state mettendo in campo?
"Stiamo studiando, leggendo e affinando le proposte, i programmi e i progetti. Stiamo progettando senza chiacchierare".

Come è andato l'incontro con Berlusconi di settimana scorsa?
"Bene, positivo. L'ho trovato in forma e determinato a cambiare".

Quindi la sua opposizione a Renzi in vista del referendum istituzionale è sincera e al 100%?
"Sì, penso la sua come quella della maggioranza degli italiani".

Come valuta le mosse di Stefano Parisi? Come si sta muovendo?
"E' una questione interna a Forza Italia. Non lo so. Non è che stia seguendo, ma buon lavoro".

Lo incontrerà nelle prossime settimane?
"No, se devo parlare con Forza Italia parlo con Berlusconi. Poi se Parisi ha delle idee e le vuole proporre, ben venga. Basta che non siano ritorni al passato".

Secondo lei, Stefano Parisi potrebbe essere il candidato premier del Centrodestra?
"Candidiamo chi ha perso a Milano? Dai, non scherziamo. Di solito si candida chi vince".

Come vanno i rapporti con Giorgia Meloni?
"Bene, l'ho sentita ieri, lunedì, per domandarle innanzitutto come sta e come va con la bimba. Poi politicamente stiamo lavorando sullo stesso fronte, nel senso che le idee sono molto vicine".

E' ipotizzabile una federazione Lega-Fratelli d'Italia o resterete due soggetti politici differenti?
"No, penso che ognuno manterrà le sue identità. Poi lo sforzo della Lega è quello di crescere, di ampliare e di aggiungere. Senza togliere niente a nessuno ma coinvolgendo anche altri. Non penso che il discorso sia sommare partiti".

E' possibile riallacciare il dialogo con Casapound o quella strada ormai è chiusa?
"Io lavoro sui progetti e non sulle sigle. Noi presenteremo un progetto che parla di territorio, di tasse, di Italia, di Europa e chiunque ci starà sarà il benvenuto, senza preclusioni".

Ma Forza Italia in Europa sta con il Ppe di Angela Merkel e voi con Marine Le Pen, come fate a stare insieme?
"E' il primo passaggio che ho fatto con Berlusconi. Quando si dice programma comune, ovviamente, le scelte europee sono le più importanti".

Lei chiede che Forza Italia esca dal Ppe?
"No, ma nel Ppe c'è anche Orban, il premier ungherese. Non so cosa ne pensa Parisi, ma probabilmente Orban è più a destra della Le Pen. Il problema quindi non è la sigla, il problema sono le politiche. Sicuramente rimanere alleati della Merkel in un momento storico come questo non è utile a nessuno, men che meno agli italiani".

Cosa risponde a chi afferma che la Lega ha dimenticato il federalismo?
"Il primo progetto. Ce l'abbiamo in testa da 25 anni, non siamo riusciti a realizzarlo in passato e vediamo se ci riusciamo adesso. A noi interessa realizzare le cose, non parlarne".

Ma Umberto Bossi non è mai tenero con Matteo Salvini...
"Lo ascolto sempre con rispetto, poi si decide".

E con Maroni? Qualche frizione c'è...
"No, sono ben contento del lavoro dei due governatori leghisti".

E' vero che la vera mente della Lega è Giancarlo Giorgetti?
"E' sicuramente uno di quelli con cui mi confronto più spesso e più volentieri. Fuori dubbio".

E il nuovo Milan cinese?
"Avrei preferito un italiano però pur di tornare a vincere...basta che 'sti cinesi spendano due soldi, perché ancora non ho visto nulla".

Ma 'sti cinesi esistono veramente o è tutto un bluff?
"I 700 milioni io non ce li ho e spero che loro ce li abbiano. Li abbiamo visti in foto, speriamo di vederli a San Siro. Però con tre o quattro acquisti in più perché se la campagna acquisti è quella che abbiamo visto fino ad ora...c'è ben poco da fare".

Quasi peggio dell'Inter...
"Ah sì, anche l'Inter che riesce a cambiare allenatore a venti giorni dall'inizio del campionato non è messa bene. Però i cinesi sono ricchi, speriamo".

Che cosa direbbe a Laura Boldrini per Ferragosto?
"Fatto salvo che non è né il mio primo né il mio ultimo pensiero, ribadisco che è razzista nei confronti degli italiani e che il suo lavoro è l'esatto contrario di quello di cui l'Italia avrebbe bisogno. Basta guardare l'allarme immigrazione sia a Milano sia a Como. Sono due sindaci del Centrosinistra che sono disperati, vadano a casa Boldrini. Sia Sala sia quell'altro vadano a casa della Boldrini a lamentarsi".
 

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