Politica

Salvini prima di andare in ferie vuole dare la Flat Tax al Paese

Convocati per lunedì 15 luglio al Ministero dell’interno sindacati e datori di lavoro. Salvini accentra su di sé le competenze su lavoro ed economia

Di Andrea Lorusso

Dopo la stagione dei #portichiusi potrebbe arrivare quella dei #portafoglipieni, lanciata dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il Vice-Premier rampante, con vigore dopo avere raggiunto la cifra monstre nei sondaggi del 40% per la sua Lega, ha deciso che lo storytelling sui migranti non basta a tenere alta l’attenzione nel lungo periodo.

Non foss’altro che, finito il periodo estivo, gli sbarchi si ridurranno fisiologicamente. Allora, prima di godersi l’estate, infila l’ultima spada nel cuore degli alleati. Il Ministro del Lavoro Di Maio ed il Ministro dell’Economia Tria sono stati eclissati da un tavolo convocato al Viminale per illustrare la Flat Tax.

Sindacati e Datori di Lavoro si riuniranno il 15 luglio in un insolito Dicastero per loro, tuttavia il leader del Carroccio ci ha abituati a rocamboleschi strappi di protocollo e ad un pragmatismo solido ed efficace. Questo dovrebbe essere l’anno in cui la tassa piatta, dopo le Partite Iva, finalmente s’allarga al ceto medio con redditi sino a 50-55mila euro lordi.

Il M5S, che da quando è al Governo è meno combattivo di un tempo, preferisce la morbida strada della rimodulazione delle aliquote, con un taglio da 5 a 3 degli scaglioni IRPEF, proposta più soft ed anche però meno impattante sull’economia dei consumi e dei risparmi.

Salvini ha capito che in questo Paese per assurgere al ruolo di eroe Nazionale (con un goal al 90esimo Minuto alla finale dei Mondiali), bisogna ridurre significativamente la pressione fiscale. Vero tallone d’Achille di qualsiasi italiano assuefatto alle promesse, inflazionato di proposte, ma che poi in busta paga non ha mai trovato più di un bluff da 80euro. Bonus che ha regalato il 40% all’altro Matteo – ma si sa – la fortuna del principiante è effimera.