Salvini punta a dividere i 5 Stelle. Il senso dell'incontro con Orban
Salvini vede Orban. La strategia per dividere i Cinque Stelle
Quella tra la Lega e il Movimento 5 Stelle è una partita a scacchi infinita. Ufficialmente il "governo è compatto", ripetono all'unisono i due vicepremier, poi nei fatti ognuno procede per la propria strada. Di Maio e Toninelli spingono sulla nazionalizzazione dell'Autostrade e Salvini, dopo la vicenda della nave Diciotti, risponde con l'incontro a Milano con il primo ministro ungherese Viktor Orban. Un faccia a faccia che ha irritato non poco una fetta dei grillina che considera l'uomo forte di Budapest un nemico dell'Italia a cui andrebbero tolti i fondi europei. Il leader del Carroccio tira dritta e il senso politico del summit con Orban è proprio quello di segnare la distanza con l'alleato di governo. Non solo, mentre la Lega è un monolite - ormai la minoranza bossiana e maroniana è scomparsa - i 5 Stelle sono sempre più divisi tra la linea governativa di Di Maio e Conte, fedele all'alleanza con la Lega nonostante toni differenti, e quella del presidente della Camera Roberto Fico, più vicino a Laura Boldrini che al Carroccio su sicurezza e immigrazione. E la mossa di Salvini di incontrare il "nemico" Orban serve anche per mettere in difficoltà il M5S. Più Salvini fa il duro sui migranti e più Di Maio fatica a contenere la minoranza di sinistra che fa capo al numero uno di Montecitorio. E così la Lega si rafforza nell'esecutivo. Anche perché politicamente il Carroccio può seguire la strada dei due forni e se fallisse l'esperimento con il M5S per Salvini e Giorgetti ci sarebbe sempre la strada del Centrodestra. E, visti i sondaggi, la Lega stravincerebbe con coalizione e come partito portando il suo segretario a Palazzo Chigi. Di Maio, invece, dopo aver chiuso con il Pd (sono quotidiani gli insulti con renziani e non solo) non ha alternative e deve fare buon viso a cattivo gioco non avendo un piano B come Salvini.
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