Politica

Sangiuliano, la proposta: un libro per ogni nascituro, ma la sinistra insorge

Di Giuseppe Vatinno

Quando la sinistra piantava alberi pro nascituri tutto andava bene ma se la destra si azzarda a “piantare libri”, sempre pro nascituri, si scatena il finimondo

Embè che c’è di male? Forse la giornalista ama l’”ignoranza e la superficialità”, peraltro purtroppo ampiamente diffusa nella nostra società, tanto da definire l’iniziativa “bizzarra ricetta”? Poi, con un afflato degno di Sherlock Holmes, la Danna si chiede “qual è lo scopo?”. Cioè, diffondere la cultura contro “l’ignoranza e la superficialità” non è già di per sé uno scopo più che sufficiente?

Ma la giornalista non demorde e le dà fastidio che il ministro: “ha dichiarato con un certo orgoglio il suo impegno a leggere ‘un libro al mese’”. Solo chi è abituato a leggere sa quanta fatica costi trovare il tempo per farlo, magari sottraendolo al sonno, ma per lei leggere è evidentemente una cosa negativa. E poi il gran finale. Dietro c’è un “komplotto” e cioè il ministro e il governo devono avere uno “scopo”.

Ma poi, marzullianamente, si risponde da sola citando sempre Sangiuliano: “Stiamo lavorando ad una legge sul libro”. Ah ecco. L’iniziativa del libro al nascituro serve a far passare una legge sul libro. C’è una sottile strategia.

E di nuovo embè? Che c’è di male? Franco Bechis ed Enrico Mentana magari potrebbero spiegare meglio il senso di questo articolo lunare.