Politica
Schlein in ripresa, Meloni in calo: l'inutile ossessione per i sondaggi
De Gasperi amava ripetere che "un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista guarda alla prossima generazione"
Schlein e Meloni: l'ossessione italiana per i sondaggi
Da quando Elly Schlein ha sconfitto il suo rivale Stefano Bonaccini, conquistando la segreteria del Pd, è partita la caccia ad analizzare gli spostamenti percentuali del consenso dei vari partiti negli ormai quasi quotidiani sondaggi politici. Al di là della felicità dei sondaggisti, che ormai sono stati reclutati nell’ampia pletora dei commentatori politici, negli altrettanti frequenti salotti di approfondimento politico televisivo e radiofonici, questo vezzo tutto italico, certamente non aiuta la politica e i politici. Ed è anche per questo motivo che forse in Italia, nei momenti di grande difficoltà, si ricorre, forse troppo spesso, all’ausilio di un governo cosiddetto tecnico, che scevro da qualsiasi tipo di interesse elettorale, può prendere anche decisioni magari impopolari, senza temere nessun tipo di contraccolpo a livello di consenso elettorale.
Perché in questo caso non può non venire in mente il celebre aforisma di un grandissimo uomo politico italiano unanimemente riconosciuto Alcide De Gasperi, quando affermò che “un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista guarda alla prossima generazione”. Ed è proprio di questo che per anni è il mantra che viene utilizzato dall’antipolitica per far risaltare come i politici guardino troppo al consenso elettorale e meno all’interesse comune. I sondaggi devono essere considerati per quello che sono, rilevazioni statistiche, spesso divergenti le une dalle altre, che devono essere valutate con la giusta misura da parte di tutti. Perché il rischio è quello di generare illusioni, speranze, dissidi e fraintendimenti che non giovano certo né a chi sta al governo, ma nemmeno a chi sta all'opposizione.
Senza contare che gli stessi sondaggi (forse occorrerebbe una maggiore attenzione nella loro diffusione perché come si sa le esagerazioni sono sempre nocive ) sono assai illusori e soprattutto poco indicativi sul lungo periodo, perché essendo frutto delle impressioni momentanee di singoli cittadini, si prestano a componenti, non ultima la contingenza del momento e la spinta emotiva di determinati avvenimenti o fatti dell’attualità che possono portare ad interpretazioni difformi e a volte fuorvianti, il cui loro sentire e la percezione cambiano nel tempo.